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Acid

Regia di Just Philippot vedi scheda film

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La recensione su Acid

di ilcausticocinefilo
4 stelle

 

 

 

Torna il regista del discreto Lo sciame giusto per impelagarsi in un’operazione francamente alquanto artificiosa e frustrante. Stante la premessa si poteva far di meglio, ma sta di fatto che la premessa stessa contiene in sé il germe della sua auto-distruzione, perché – insomma, in sostanza, per farla breve – come diavolo si potrebbe mai sopravvivere a simile apocalisse? Hai voglia a cercare di ricostruire se poi arriva un piccolo acquazzone e t’azzera tutto, altro che orda zombie (e le coltivazioni? Ciao ciao).

 

Peggio di una pandemia, che lì magari qualcuno d’immune lo si trova, qui invece che c’immaginiamo, l’immunità all’acido che piove dal cielo? Difatti, il film prende subito la strada delembe’ si va da quella parte lì, no aspetta quella là, dove dicono le cronache simile pioggia non s’abbatta giammai”. E va beh, ci si può star dentro.

 

 

Guillaume Canet

Acid (2023): Guillaume Canet

 

 

Peccato che la sceneggiatura cominci ad accumulare talmente tante inverosimiglianze (pure visive: che qua sprizza acido dal cielo ma gli alberi, le piante, in buona parte delle scene non paiono averne sofferto granché) che diviene veramente, ma veramente, difficile tentare di godersi la visione e non farsene distrarre a più riprese.

 

Le gomme delle auto non si sciolgono neanche dopo decine di chilometri; ‘sta pioggia acida par selettiva, visto che non solo le piante ma pure i pali della luce, le condutture e finanche i generatori e le centrali elettriche le fanno un baffo (difatti, nella villetta c’è la corrente, vai a capire come…); i protagonisti invece che starsene sotto un capannone e dentro un furgone (doppia copertura, no?) fino a quando non smetta di piovere prendono a sgommare sotto il diluvio; per testare se l’acqua sia o meno potabile c’è bisogno di farla ingerire a qualche essere vivente, basta mica semplicemente mettere qualcosa come della plastica sotto il getto corrente, aspettare qualche minuto e vedere se si corrode. Esempi random, se ne potrebbero fare diversi altri (e senza neanche coinvolgere, finora, la pargola, ma ci si arriverà).

 

 

Guillaume Canet, Patience Munchenbach

Acid (2023): Guillaume Canet, Patience Munchenbach

 

 

Quindi, ricapitolando: primo problema, l’insolvibilità del cataclisma, l’impossibilità della sopravvivenza; secondo problema: la moltitudine delle scemate alla quale si dovrebbe credere. Ma non è finita qui: il terzo, gravosissimo, problema è rappresentato da uno dei personaggi peggio scritti nella storia dei film catastrofici (e non è dir poco): la figlia Selma.

 

Mon dieu. Prima o poi si dovrà aprire una discussione circa la rappresentazione deleteria di adolescenti/giovani in molto cinema (che paiono di regola semi-deficienti), ma qui si supera davvero il livello di guardia: fosse solo scema, è pure bipolare, a quanto pare, incapace di controllarsi anche di fronte a situazioni di vita o di morte. Si sarà già capito come, in più di metà delle occasioni, si tenti maldestramente di ingenerare suspense.

 

Eh già, lei ne fa una delle sue ed ecco che si deve accorrere a soccorrerla, per così dire (esempi a caso: si sta avvicinando un temporale, tutti s’affrettano verso il rifugio e la prode figliola sceglie proprio un tal momento per lasciarsi cadere al suolo, mettersi a frignare e urlare dietro al padre che cerca di tirarla su (“Lasciami stare!”): ovviamente, perderanno di vista il resto del gruppo e si fregheranno con le proprie mani;  tempo dopo, la dolce, simpaticissima, fanciulla decide di ricominciare a litigare col padre nel momento meno opportuno, con loro bloccati in mezzo al nulla in un auto che fa le bizze, e oltremodo scioccata perché finalmente lui le ha gridato di starsene un attimo zitta, scappa fuori dall’auto nel bel mezzo di un campo acquitrinoso pieno di melma e quindi anche d’acido dove non si vede ad un palmo dal naso: genioooo).

 

 

Patience Munchenbach

Acid (2023): Patience Munchenbach

 

 

Si comincia a sperare che venga fatta fuori, e pure in malo modo, un po’ come, che so, l’insopportabile figlio di papà in The Walking Dead (divertente l’iperbolica descrizione contenuta in una delle recensioni su IMDB: “Pensate alla cosa più stupida che potreste fare nel mezzo di una pioggia acida. Pensateci a fondo. Ci siete? Ecco, Selma è due passi avanti. Sarebbe in grado di battere in stupidità la più stupida delle forme di vita sulla Terra**).

 

Ovviamente non sono il primo e non sarò l’ultimo a notare queste e svariatissime altre idiozie e gli infiniti buchi nella logica più elementare, che rovinano in misura irreparabile un film che poteva rivelarsi almeno pari a Lo sciame: ovvero, un discreto film, nulla di eccezionale, ma pure nulla di eccessivamente irritante. E invece.

Di nuovo, occasione sprecata, buttata alle ortiche a causa di scelte di sceneggiatura inclassificabili e ingiustificabili. Certo, la fotografia – cupa come si conviene – è buona; la recitazione abbastanza convincente (a parte la figlia, inevitabilmente penalizzata dalle cagate che la costringono a fare e proferire), ma si tratta di ben magra consolazione e l’insieme dei fattori riusciti non basta a salvare la baracca.

 

 

** Originale: Think of the stupidest thing you could do during an acid rain. Think hard. Are you there? Selma has you beat. She will outdumb the dumbest life form on Earth

 

 

Guillaume Canet, Patience Munchenbach, Laetitia Dosch

Acid (2023): Guillaume Canet, Patience Munchenbach, Laetitia Dosch

 

 

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