Regia di Rubin Stein vedi scheda film
Dopo un aborto spontaneo, Lola e Adolfo decidono di adottare Tin e Tina, due bambini orfani che vivono in un convento di suore. Presto si renderanno conto che i due pargoli dalla faccia angelica, imbevuti di religiosità, hanno dei comportamenti anomali e arrivano a compiere dei gesti scellerati e malvagi, sempre attenendosi ai dettami della Bibbia e senza perdere il loro apparente candore.
Rivisitazione in chiave mistica della classica figura del “bambino cattivo”, Tin & Tina è un horror spagnolo che si fa tanto più angosciate man mano si palesa cosa i due giovani protagonisti sono in grado di combinare: davvero tremenda, ad esempio, la scena in cui seviziano il cane di famiglia, benché il regista Rubin Stein tenda a rappresentare indirettamente l’orrore e le scene sanguinolente manchino quasi del tutto. L’inquietudine viene, piuttosto, rappresentata da una fotografia cupa e dalla caratterizzazione ben definita dei personaggi: la famiglia vive in una magione piena di stanze che pare isolata dal mondo intero, Lola è una donna menomata e malinconica con una protesi alla gamba, mentre Adolfo è il classico uomo fin troppo razionale e pragmatico. Il significato del film sembra incentrarsi sul ruolo della religione cattolica, di quanto i suoi insegnamenti possano essere travisati e, all’occorrenza, portarci ad azioni tutt’altro che benevole.
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