Samantha e Dov, entrambi di origine americana, si sono installati in Palestina. Lui, architetto comunista, si consacra alla ricostruzione del Paese ma finisce per trascurare la moglie, che dal canto suo cerca in tutti i modi di aiutarlo. Anche Kalman, il fratello di Samantha, lascia gli Stati Uniti per la Palestina con l'intenzione di realizzare profitti acquistando alcune terre dagli arabi...
Note
Non si capisce il senso e la necessità di "Eden", che viene dopo due film su temi forti, due film necessari, "Kadosh" e "Kippur". Parte da un romanzo di Arthur Miller, narratore e teatrante non eccelso che qui recita la parte del vecchio padre (negli Usa) di un giovane affarista che pensa di far fortuna nella Palestina del 1940. La fotografia è elegante e decolorata, le scene poche e lunghe, e qua e là muratori vanno edificando sulle rive del mare. Si parla poco e si fa poco, per 90 minuti. E poi a cinque minuti dalla fine succede di tutto: il racconto del marito che ha fatto la campagna d'Italia sullo stupro di gruppo di una contadina, il suicidio dell'intellettuale, la solitudine della donna nella Gerusalemme di ieri e anche di oggi. Un film rispettabile, poco convinto o convincente. Minore.
VERAMENTE TROPPO PRETENZIOSO E SENZA UN SCENEGGIATURA.L'ARGOMENTO E' INTERESSANTE MA IL RITMO (ANCHE PER UN FILM D'AUTORE) E' TROPPO LENTO.SI SALVA DALLA MEDIOCRITA' GRAZIE AGLI ATTORI ED ALLA SEMPRE BELLA REGIA DI UN GITAI CHE QUESTA VOLTA TOPPA.
Non si capisce il senso e la necessità di “Eden”, che viene dopo due film su temi forti, due film necessari, “Kadosh” e “Kippur”. Parte da un romanzo di Arthur Miller, narratore e teatrante non eccelso che qui recita la parte del vecchio padre (negli Usa) di un giovane affarista che pensa di far fortuna nella Palestina del ’40. Dove troviamo sua sorella con il marito architetto… leggi tutto
Questo film mi ha immensamente delusa. L'ho trovato noioso e poco convincente. In poche parole inutile. Mi spiace solo per gli attori, che ce la mettono tutta. Forse dovrei rivederlo per capire esattamente cosa è andato storto, ma non ne ho una gran voglia...non mi ha lasciato proprio nessuna emozione. leggi tutto
Dopo la trilogia sulla società israeliana contmporanea (Devarim, Yom Yom e Kadosh), e il racconto della guerra del Kippur(Kippur), Amos Gitai cerca di riscrivere la storia dello stato di Israele partendo dagli anni '40 Il risultato per il momento (non ho ancora visto Kedma) è deludente, manca la vera passione che riempiva i film precedenti, e il tutto si risove in uno sterile esercizio dipinto…
Questo film mi ha immensamente delusa. L'ho trovato noioso e poco convincente. In poche parole inutile. Mi spiace solo per gli attori, che ce la mettono tutta. Forse dovrei rivederlo per capire esattamente cosa è andato storto, ma non ne ho una gran voglia...non mi ha lasciato proprio nessuna emozione.
Non si capisce il senso e la necessità di “Eden”, che viene dopo due film su temi forti, due film necessari, “Kadosh” e “Kippur”. Parte da un romanzo di Arthur Miller, narratore e teatrante non eccelso che qui recita la parte del vecchio padre (negli Usa) di un giovane affarista che pensa di far fortuna nella Palestina del ’40. Dove troviamo sua sorella con il marito architetto…
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VERAMENTE TROPPO PRETENZIOSO E SENZA UN SCENEGGIATURA.L'ARGOMENTO E' INTERESSANTE MA IL RITMO (ANCHE PER UN FILM D'AUTORE) E' TROPPO LENTO.SI SALVA DALLA MEDIOCRITA' GRAZIE AGLI ATTORI ED ALLA SEMPRE BELLA REGIA DI UN GITAI CHE QUESTA VOLTA TOPPA.
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