Regia di David Gordon Green vedi scheda film
Chiusura alquanto anomala dell'intera saga Halloween. Dopo esser apparso invincibile e immortale (in Haloween Kills è stato crivellato di colpi), troviamo un Michael Myers decrepito e barcollante tanto da essere regolarmente ucciso come si potrebbe fare con un comune mortale. Un'inversione di tendenza assai incongruente. A ciò deve aggiungersi il fatto che, qua, il vero villain è un altro (un ragazzo bullizzato che finisce per trasformars da vittima a carnefice) . Myers si "limita" a un ruolo di supporto nella veste di maestro ispiratore, salvo subentrare quando l'allievo incontra difficoltà. Da novello Pennywise, Myers vive nelle fogne e non si vede per tutta la prima parte del film. Cala la componente horror (comunque presente), solo in parte compensata da una sceneggiatura più elaborata incentrata sul tema della folie a deux. Gordon Green si discosta da Carpenter fin dai titoli di testa e confeziona quello che è il capitolo più personale della sua trilogia. Difficile che venga amato dai cultori della saga per via di un finale frettoloso e assai deludente. Resta comunque uno slasher con qualche punto di favore, ma assai meno coraggioso dei precedenti.
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