Regia di Steven Spielberg vedi scheda film
Biografico e sofferto, un film che sotto la solita patina spielberghiana nasconde una dura riflessione sui rapporti personali. 7,5 SOFFERTO
Spielberg autore o semplice affabulatore? Magari tutte due le cose, ma in The Fabelmans il talento supera la 'furberia' e il 'già visto' o peggio il buonismo conservatore e nostalgico. Le tensioni fra i caratteri potrebbero esplodere in questo film invece rimangono sempre al limite mantenendo una linea del racconto avvincente senza affondare il colpo, tenendoci/si a debita distanza dai drammi. Perchè di drammi si tratta ed essendo ispirati a vicende biografiche, si può intuire questo 'pilota automatico' di sicurezza nel campo dei sentimenti. Così anche se siamo di fronte ad una pellicola sul cinema, oltretutto ispirata alla vita di un regista ho percepito un'altra chiave di lettura in quest'opera. Guardiamo oltre le magnifiche sequenze di puro amore verso la settima arte, superiamo anche la riflessione sulla rappresentazione fiction della realtà e cosa ci rimane? Rimane un'amara riflessione sui rapporti umani, sull'affetto, sul senso dei nostri sentimenti rapportati nel mondo in cui viviamo. Il cuore pulsante di The Fabelmans siamo noi e come ci rapportiamo con gli altri sia nelle azioni dirette che nella trasfigurazione artistica di esse. La manipolazione cinematografica, sembra suggerirci Spielberg, è feroce incomunicabilità anche nella sua forma più banale (un filmino balneare), la sofferenza e il disagio sono ovunque e ancor di più nell'anima dell'artista che si trova ad impersonificare sia la parte del carnefice e quella della vittima in questo inevitabile meccanismo. Per questo consiglio questo film, perchè pur non affondando la lama e lasciando a volte la terribile sensazione di 'melassa hollywoodiana' possiede dei risvolti sinceri e sofferti tali da non lasciare indifferenti.
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