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Decalogo 1

Regia di Krzysztof Kieslowski vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Decalogo 1

di ethan
9 stelle

In una Varsavia gelida e innevata Pawel (Wojciech Klata), un bambino vivace e molto curioso, fa domande sulla vita e sulla morte sia al padre (Krzysztof Baranowski), un professore universitario che risponde con concetti materialisti, sia alla zia (Maja Komorowska) che, al contrario si rifà al credo cattolico. Il Natale si avvicina e il regalo (un paio di pattini su ghiaccio) per l'amatissimo figlio, nonostante i rassicuranti calcoli matematici del padre, che affida qualsiasi cosa all'empirismo, si rivelerà purtroppo fatale...

'Decalogo 1' di Krzysztof Kieslowski è ambientato in un palazzone e nell'antistante cortile di una Varsavia fine anni '80, ripresa in un classico rapporto 4/3, e narra con uno stile asciutto ma denso di simbologie e significati una storia emblematica, dall'apparenza semplice ma che, ad una lettura più attenta, pone quesiti esistenziali di grande profondità. Lo script, scritto dal regista a quattro mani col fidato collaboratore Krzysztof Piesiewicz, analizza i temi sia dal punto di vista scientifico che teologico, mettendo a confronto, con i due personaggi che di volta in volta si interfacciano con il piccolo protagonista, due punti di vista diametralmente opposti, quello che si basa sulla scienza e quello che ha come base di tutto la fede.

Aperto da una sequenza che, solo alla fine, farà comprendere che tutto è già avvenuto e da quel momento in poi ciò che lo spettatore assisterà sarà un unico, lungo ed estenuante flashback, il film passa con disinvoltura dai toni tranquilizzanti della quotidianità domestica della prima parte a un crescendo drammatico nel segmento centrale, per raggiungere infine momenti di tragicità assoluta nel finale, con i simboli ricorrenti (le croci, il cane morto, il ghiaccio, l'acqua e l'inchiostro) che si concretizzano in tutta la loro beffarda ineluttabilità.

Gli interpreti eccellenti, i dialoghi scarni ma acuti e mai banali, la fotografia cupa e livida - che restituisce un'immagine spettrale e plumbea del luogo in cui è ambientata - e la conclusione dolorosa come una pugnalata fanno di 'Dekalog, jeden' il primo di una serie di capolavori che, nel loro insieme, costituiscono uno degli 'eventi' del cinema degli anni '80.

Voto: 9.

 

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