
TRIESTE SCIENCE + FICTION FESTIVAL 2020
In pieno Medioevo, - anno 1275 - presso un'abazia sperduta una ragazza viene tenuta legata ed imbavagliata, e sottoposta a strani esperimenti perpetrati da un misterioso alchimista sadico e crudele.
Di lei si accorge un giovane e timido amanuense, che si infatua della donna, di fatto molto attraente, fino ad innamorarsene, cercando di portarla in salvo, mettendosi a sua volta nei guai.
Ai giorni nostri, una coppia di giovani fidanzati con cane appresso, si avventura tra i ruderi pietrosi di un antico luogo di culto, scegliendo una vecchia stanza di ciò che rimane di quel lugubre abitato, per appartarsi. Attraverso un cunicolo, i due penetrano in un'altra stanza, apparentemente senza vie d'uscita, fino a far perdere completamente le tracce di sé, e attivando le indagini da parte di uno zelante commissario di polizia.
I due episodi, distanti nel tempo e raccontati scientemente con due tecniche di ripresa e narrazione completamente differenti, si scoprirà che sono in qualche modo connessi uno all'altro.
L'esordio alla regia di Francesco Erba avviene con un lungometraggio molto singolare ed ambizioso, che sceglie di alternare la tecnica dell'animazione (riservata alla storia medioevale) con quella tradizionale, riservata alla vicenda dei nostri giorni.
Il risultato spurio e, specie inizialmente, apparentemente difficile da amalgamare ed accettare anche mentalmente da parte di uno spettatore un po' interdetto e confuso, si rivela poi a poco a poco interessante, singolare, meritevole di menzione, in cui la parte dell'animazione (circa 1/3 del film,) di ottima fattura, dettagliata nei particolari e gradevole alla visione, finisce per avere la meglio su quella tradizionale, la cui fotografia un po' slavata finisce per mortificare un po' il racconto, assimilando il film ad una produzione di tipo televisivo o di real tv di fatto sciatta e poco cinematografica.
Anche gli attori in carne ed ossa appaiono piuttosto deboli o scarsamente convincenti, surclassati dai personaggi animati, spesso davvero centrati e ben delineati, ma il film nel suo complesso merita un riscontro positivo, così come il suo ambizioso regista Francesco Erba, un nome da tener d'occhio per il futuro.
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