Regia di Domenico Saverni vedi scheda film
Il problema di questo film, di Fantozzi, non è quello di "non essersi rinnovato", ma l'esatto contrario. Si è "rinnovato" adeguandosi ai tempi nei quali un fantozzi, personaggio sfortunato, malinconico, romantico a suo modo, non c'entra più nulla. Alle soglie del duemila,l'occidente è già in fase decadente. Ci siamo per fortuna ( e per fortuna di Fantozzi e Paolo Villaggio) risparmiati l'era dei social. Immagino già registi perversi immaginare ( scusate il voluto gioco di parole) un episodio con Ugo Fantocci su Instagram. Gli anni 70 e massimo 80, ecco dove si può collocare felicemente il nostro ragioniere. Quest'ultimo capitolo, come il precedente, sono soltanto un insulto, finto, vuoto e non fa ridere. E nemmeno piangere.
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