Regia di Matteo Garrone vedi scheda film
Corrado è un fotografo che un giorno decide di ospitare a casa sua Gheni e Gherti, due giovani ragazzi albanesi. A sua volta, Gherti fa conoscenza con Lino, un anziano che vaga per la città di Roma in compagnia della moglie con problemi mentali. Il destino dei quattro è destinato ad intrecciarsi. Secondo film di Matteo Garrone, uscito nel 1998, Ospiti mette al centro, anzitutto, le problematiche legate all’immigrazione, tema caro al regista fin dagli esordi: Gheni e Gherti, giunti in Italia per migliorare la loro situazione, faticano a trovare lavoro e vivono di espedienti. Tuttavia, il tema della diversità, della marginalità, assume poco alla volta in Ospiti una valenza più filosofica che geografica, tanto da riguardare tutti i personaggi della storia che, per un verso o per l’altro, paiono segregati ai margini della società, in una Roma solitaria e indifferente: Corrado perché afflitto da una timidezza e da una balbuzie che lo ostacolano sia nella vita privata che lavorativa, Lino perché ormai anziano e gravato da una moglie non più autosufficiente. Garrone non calca la mano, la storia ha una andamento naturale e quasi documentaristico, ma riesce in qualche modo a trasmetterci la solitudine e la fatica di chi, per una ragione o per l’altra, è costretto a vivere ai confini.
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