Regia di Joe D'Amato vedi scheda film
Amanda Lear ci guida in un viaggio alla scoperta delle follie notturne in giro per il mondo: spettacoli di magia sexy, ballerini nudi, danze africane dall’alto tasso erotico, immancabili spogliarelli e c’è persino un’intervista alla coppia tedesca, marito e moglie, regina del porno amatoriale.
Un indifendibile sottoprodottino del filone mondo, virato però in maniera decisa all’erotismo, con una scena esplicitamente pornografica (quella della coppia tedesca dedita all’hard): Follie di notte non ha granché da raccontare in termini di originalità, assomiglia disperatamente a una miriade di titoli analoghi e desta oggi un minimo di interesse solamente per due ragioni due. La prima è naturalmente la regia di Joe D’Amato, che come prevedibile dà un senso concreto, esteticamente accettabile, a una serie di sketch erotici senza particolare filo logico; la seconda è la scelta di Amanda Lear come cicerone di questa carrellata di follie notturne. L’attrice e modella si esibisce anche cantando due brani, in apertura e in chiusura di pellicola; per il resto si limita a fare da raccordo tra una sequenza e l’altra, commentando brevemente quella in uscita e lanciando quella in entrata: davvero misera cosa. La (presunta) giornalista amica della protagonista, tale Sofia, è in realtà interpretata dalla pornostar Marina Hedman; D’Amato figura anche come autore del soggetto – ed è giusto limitarsi a quello, poiché una sceneggiatura vera e propria non deve esserci stata – con il suo vero nome, Aristide Massaccesi. Non è infine da sottovalutare la colonna sonora, ipoteticamente il terzo motivo sensato per farsi attirare da questo lavoro: è firmata dal grande Piero Umiliani, ma con musiche parzialmente riciclate da altri progetti. 2/10.
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