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Liolà

Regia di Alessandro Blasetti vedi scheda film

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La recensione su Liolà

di mm40
6 stelle

Liolà è il soprannome di un affabile e sfuggente uomo che, in un paese della Sicilia, con la scusa di essere un abile riparatore di oggetti elettrici e meccanici approfondisce i rapporti con tante, troppe donne. Liolà ha già cinque figli a carico, da madri tutte differenti, quando mette gli occhi sulla giovane Tuzza... che però è già incinta di qualcun altro.

Attualizzata agli anni Sessanta, la novella di Pirandello Liolà possiede ancora tutto il suo fascino e senza dubbio va riconosciuto il merito alla sceneggiatura di Sergio Amidei – con la collaborazione di Adriano Bolzoni, Elio Bartolini e Carlo Romano – se il testo funziona benissimo senza mostrare in alcun modo la sua origine teatrale di mezzo secolo precedente. Questa pellicola offre inoltre un'occasione a Ugo Tognazzi, l'ennesima, per dare prova del suo istrionismo; certo, la parlata sicula è un po' sforzata, ma l'interpretazione è assolutamente degna di nota e vale come si suol dire il prezzo del biglietto. Ma nel cast vanno rilevate le presenze di ulteriori validissimi elementi del calibro di Giovanna Ralli, Pierre Brasseur, Anouk Aimée, Umberto Spadaro, Dolores Palumbo, Carlo Pisacane, Eisa Cegani; importanti anche i nomi di Carlo Savina, che scrive le musiche per il lavoro, Gianni Polidori (scenografo) e del tris di direttori della fotografia impiegati in questa produzione: Leonida Barboni per gli interni, Tonino Delli Colli e Carlo Di Palma per gli esterni. A dirigere questa oliatissima macchina c'è quindi Alessandro Blasetti, che certo non ha bisogno di presentazioni e che, pur in un momento di non particolare successo, sa sempre il fatto suo e confeziona una commedia scanzonata, di gran ritmo e anche priva di momenti pruriginosi. A tal proposito si potrebbe sostenere che forse Liolà non sia il miglior testo pirandelliano per quanto riguarda la profondità dei contenuti, ma pure prendendo il film come cento minuti di mero intrattenimento c'è di che essere soddisfatti. Mistero sulle ragioni che hanno reso invisibile questa pellicola fino al suo clandestino riemergere dai meandri del web verso la fine del 2024. 6,5/10.

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