Regia di John McNaughton vedi scheda film
Henry è all'apparenza una persona normale, ma ha l'abitudine di uccidere persone per divertimento, di notte, insieme al suo compagno di stanza Otis. Un giorno, la sorella di Otis va a trovare i due.
Sopravvalutato film di John McNaughton, 'Henry - Pioggia di sangue' si presenta come un thriller che tenta di esplorare la strada del realismo brutale, ma lo fa in modo alquanto maldestro, finendo per scivolare in una fredda e distaccata dissezione della violenza priva di vero pathos o profondità emotiva. A differenza di cult del genere come ''The Texas Chainsaw Massacre'' di Tobe Hooper, che riusciva a terrorizzare evocando l’ignoto e lasciando spazio all’immaginazione, o ''Maniac'' di William Lustig, che sapeva sondare con efficacia la psiche deviata del protagonista Frank Zito, qui ci troviamo di fronte a un ritratto piatto, quasi sterile, e disturbante senza una reale finalità narrativa o emotiva, come se la violenza fosse fine a sé stessa. In sostanza, un film scarno, frammentario e incompleto, osservando l’orrore in modo quasi distaccato, senza mai davvero comprenderlo o raccontarlo in modo convincente. L’assenza di empatia e di uno sviluppo coerente rende l’esperienza piuttosto fredda e poco coinvolgente, lasciando lo spettatore a osservare uno spettacolo di crudeltà privo di una vera anima. L’unico elemento che emerge con una certa freschezza è la performance di Tracy Arnold, che porta un tocco di genuinità e delicatezza in un contesto altrimenti cupo e opprimente.
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