Regia di Rama Burshtein vedi scheda film
Una Bridget Jones israeliana viene lasciata a dodici giorni dal matrimonio, ma non demorde, rischiando persino di sposare il clone di Bon Jovi.
L'eccentrica e briosa regista Rama Bursthein
VENEZIA 73 - ORIZZONTi
Rama Bursthein, simpatica, vivace ed appariscente regista israeliana, si abbona con una certa scaltrezza commerciale alla commedia brillante a sfondo "wedding day". E ci sforna l'ennesima tiritera tutta sentimenti, sorrisi e calcolata malinconia esistenziale, incentrata su una Bridget Jones mediorientale sfortunata con gli uomini, ma dinamica e pasticciona al modo giusto: prerogativa non perdersi d'animo e proseguire nel suo intento a salvaguardia del nucleo familiare.
Lasciata dal fidanzato a meno di due settimane dalla cerimonia, la ragazza non annulla la data dell'evento, ma anzi finisce di organizzare i dettagli del banchetto, convinta e determinata del fatto che l'uomo della sua vita apparirà come per incanto.
Appuntamento per la sposa (2016): Noa Koler
L'attrice protagonista in sala Darsena.
Indovinare che tutto ciò accadrà alla nostra titolare di una "fattoria didattica" (espediente ruffiano per mettere in campo pure qualche animaletto a delizia del pubblico disposto a cascarci) davvero costituisce retorica facile e prevedibile.
La commedia, furba e spigliata, ammicca e ridicolizza come è ormai consuetudine i costumi di una società chiusa in sé stessa che non fa molto per aprirsi verso i terzi.
Gli attori, presenti in sala, tutti belli e pure simpatici ed espansivi, non riescono ad allontanarci dall'idea di una operazione troppo furba e calcolata che attinge dai capisaldi della commedia brillante di ogni tempo, preoccupandosi solo di adattarsi ad un contesto sociale ridotto un pò troppo fastidiosamente a farsa.
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