Regia di Giorgio Capitani vedi scheda film
Un gioielliere vanta una nuovissima, inespugnabile cassaforte. Le compagnie assicurative, volendo smentire l’inviolabilità del congegno, mandano degli scassinatori a “testarla”. Se non fosse che è già partita alla carica una banda di napoletani. Il gioielliere muore di colpo e, vistisi esclusi dal testamento, anche la vedova e il nipote dell’uomo tentano di forzare la cassaforte.
Non siamo di fronte a un capolavoro, può darsi, ma La notte è fatta per… rubare è senz’altro una commedia brillante, scattante, dai toni vivaci, spensierati e dalla trama ingarbugliata a dovere, affidata a un cast di tutto rispetto e a un regista con le idee chiare. Quest’ultimo è Giorgio Capitani, classe 1927 e fin qui autore di alcune opere popolari passate quasi sempre inosservate, ma che avrà nei due successivi decenni il suo periodo di gloria dirigendo praticamente tutti i big del firmamento cinematografico nostrano: Mastroianni, Villaggio, Banfi, Gassman, Loren, Buzzanca, Montesano e via dicendo. Qui, a voler essere sinceri, ha già a disposizione un terzetto di fuoriclasse assoluti composto da Catherine Spaak, Gastone Moschin e Philippe Leroy, a cui si aggiungono in parti laterali José Calvo, Gianni Bonagura, Juan José Menendez (se non fosse chiaro si parla di una coproduzione italo-spagnola) e altri ancora. E, come già rilevato, i meriti per la discreta riuscita del film vanno spartiti anche con il team di scrittura, composto da Marcello Fondato e Antonio Navarro Linares. Tutto gradevole, pur senza lampi di grande cinema o trovate sensazionali, per un centinaio di minuti di intrattenimento ancora oggi sufficientemente fresco. 4/10.
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