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Il dottor Jekyll

Regia di Rouben Mamoulian vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Il dottor Jekyll

di Dany9007
10 stelle

1931: sembra davvero un anno eccezionale per il cinema horror. Prendendo spunto (sempre liberamente) da 3 capolavori della letteratura del XIX secolo vengono alla luce 3 pellicole che rimarranno indelebili nella storia. Con un’impostazione teatrale, ma altamente suggestiva, vi è il Dracula di Tod Browning che avrebbe dato spunto a tonnellate di sequel ed imitazioni, consacrando Bela Lugosi quale vampiro per eccellenza; contemporaneamente vi è un successo strepitoso per Frankenstein, il capolavoro di James Whale e che parimenti portò alla ribalta Boris Karloff, indimenticabile in qeusto ruolo e poi interprete di straordinaria classe nel cinema horror, infine  Il dottor Jekyll di Mamoulian. Se già il Frankenstein è passato alla storia come un film che terrorizzò il pubblico dell’epoca (peraltro alcuni tagli della versione italiana rendevano alcune sequenze persino più equivoche e motivo di ulteriore sconvolgimento) dall’altra ritengo che Il dottor Jekyll abbia portato sullo schermo una vicenda con un realismo ed una messinscena inusitate per l’epoca. Al di là di effetti speciali di prim’ordine (la trasformazione di Jekyll nel suo alter ego cattivo è ancora oggi un piccolo capolavoro) è sorprendente come il regista ponga l’accento su temi sessuali che serpeggiano per tutta la vicenda, senza troppi giri di parole: ancor prima di Hyde, Jekyll confessa la propria repressione sessuale, ha una fidanzata di cui brama le grazie in attesa di un matrimonio per cui dovrà attendere mesi, allo stesso tempo non rimane certo indifferente alle grazie di una bella prostituta sulla quale la macchina da presa indugia parecchio mostrandoci gambe e giarrettiere. Hyde dunque materializza questa brama, possedendo la ragazza e praticamente violentandola, oltre a fare scempio del suo corpo frustandola ed infine uccidendola. Così come nel Frankenstein di Whale, anche il Dottor Jekyll pone l’accento sulla condanna del protagonista che pensando di poter soverchiare le regole della natura (la morte nel caso del Dott. Frankenstein e la scissione del bene dal male nel caso di Jekyll) si scontrano con qualcosa di imprevisto che li pone dunque davanti ad un castigo divino. Altrettanto innovative alcune soluzioni di regia: la prima parte ripresa completamente in soggettiva, alcuni giochi di “specchi” ed infine delle scenografie (tra tutte i malfamati quartieri della Londra vittoriana) davvero suggestive portano il film ad essere uno dei capolavori del periodo e forse il migliore realizzato sul libro di Stevenson. Celebre per essere divenuta la prima pellicola censurata dal regime nazista ma anche per essere rientrato, in seguito all’introduzione del codice Hays, tra i film che hanno visto dei tagli significativi anni dopo la loro uscita, soprattutto per l’incontro tra la ballerina ed il dottor Jekyll in cui viene ampiamente evidenziato l’aspetto sessuale del suo fascino. Oscar a Fredric March che si cimenta in un doppio ruolo in modo stupefacente.

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