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Analisi e interpretazioni libere dei finali dei film

Come corpo morto cade

Come corpo morto cade

Nel finale di Anatomia di una caduta di Justine Triet non c’è solo l’ambiguità di un’assoluzione dai contorni incerti, ma anche la fragilità dei rapporti, questi, tutti, quelli umani, che su quell’ambiguità devono costruire le basi per continuare a vivere.

Gli uomini non cambiano

Gli uomini non cambiano

Il finale cruento e disperato di Men di Alex Garland rappresenta il confronto definitivo della protagonista con il suo senso di colpa, premessa per una definitiva rinascita, finalmente libera dal passato.

di Leonardo Strano

Non più soli

Non più soli

Il finale della favola ecologica Flow mostra quanto la natura sia imprevedibile e spesso spietata e che ciò che fa la differenza è accogliere il mondo esterno e aprirsi agli altri, agli estranei, senza paura.

Senza più camminare

Senza più camminare

Non profeta o filosofo né statista, e nemmeno fascinoso e misterioso ammaliatore di donne e politici: Chancey, nel finale di Oltre il giardino, non fa parte di una favola né di un racconto surreale, ma rappresenta tutta la leggerezza del (vuoto) sogno americano.

di Leonardo Strano

Spettri dell’io

Spettri dell’io

Il finale di Ferro 3 di Kim Ki-duk esprime la contraddizione legata al significato dell’amore tra i due protagonisti: forte e debole, visibile e invisibile, comunque vada due spinte che si sommano e si annullano.

Tre meno uno

Tre meno uno

Il finale di Paris, Texas di Wim Wenders presenta un nucleo familiare parzialmente ricongiunto, che sembra negare l’intento iniziale del protagonista, ma che in realtà rappresenta proprio l’unico modo possibile, per lui, di sperare in un futuro felice.

A un passo dal sogno

A un passo dal sogno

Il finale apparentemente posticcio di Un sogno chiamato Florida riflette lo sguardo affettuoso e empatico che il regista Sean Baker ha sempre avuto nei confronti dei suoi personaggi ai margini, in questo caso la seienne Moonee e sua madre.

Cinquanta di questi Natali

Cinquanta di questi Natali

In occasione dei cinquant’anni dello slasher Black Christmas di Bob Clark analizziamo il finale del film, che conferma lo status di fantasma del killer protagonista.

di Marco Grifò

Si pronuncia Frankenstìn!

Si pronuncia Frankenstìn!

Se in Frankenstein Junior Mel Brooks sceglie un modello di comicità un po’ diverso dal solito, è per arrivare a un finale dal significato speciale, in cui lo scambio tra Frankenstein e la sua creatura si fa messaggio politico.

di Leonardo Strano

La bomba e la colpa

La bomba e la colpa

Il finale di Il processo di Orson Welles si differenzia da quello del romanzo di Franz Kafka per la sua scelta di trasformare l’orrore della condizione umana in qualcosa che deve essere urlato, e non nascosto in un vicolo.

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