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Slow Horses

4 stagioni - 19 episodi vedi scheda serie

Recensione

Stagione 1

  • 2022-2022
  • 6 episodi

L'autore

supadany

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La recensione su Slow Horses

di supadany
7 stelle

Nel corso del tempo, il cinema e la televisione hanno costruito molteplici immaginari, dapprima inventati di sana pianta e imbastiti con successo, in seguito ricalcati infinite volte finendo per delimitare le aree d’azione, che raramente vengono sfidate e sforate, preferendo soggiornare nella comfort zone.

Un esempio lampante riguarda la figura degli agenti segreti, perlopiù infallibili, di bella presenza e dai gusti raffinati, come insegna James Bond, oppure dibattuti e dotati capacità fuori dal normale come Jason Bourne.

Pescando da questo mazzo, Slow horses rimescola con audacia le carte in tavola, almeno in partenza, azionando quella leva che potremmo definire come bassa manovalanza del settore, dei – presunti – ronzini che, con forme e atteggiamenti diversi, sapranno farsi valere, avvalorando contestualmente le rivendicazioni di chi vede fiorire e dilagare il marcio nei quartieri alti, laddove i fili si muovono solo per interessi e non per conseguire il fine ultimo per cui i loro iscritti sarebbero lautamente remunerati.

In seguito a una disfatta sul campo, l’agente River Cartwright (Jack LowdenSmall axe, Dunkirk) viene assegnato alla peggiore divisione disponibile, denominata il pantano, guidata con assoluta svogliatezza e sciatteria da Jackson Lamb (Gary OldmanL’ora più buia, La talpa, Léon).

Quando un giovane pakistano (Antonio AakeelTomb Raider, I came by) viene rapito da un gruppo di estremisti di destra e Diana Taverner (Kristin Scott ThomasIl paziente inglese, Ti amerò sempre), che comanda le operazioni, è alle corde, River prende l’iniziativa coadiuvato dalla collega Sid (Olivia CookeReady player one, Quel fantastico peggior anno della mia vita).

Nel momento in cui la situazione è sul punto di precipitare, il recalcitrante Lamb decide di entrare in azione. Insieme a Catherine Standish (Saskia ReevesLuther, Butterfly kiss), con cui è legato da lungo tempo, cerca di salvare capre e cavoli, ovvero quei colleghi che rischiano di lasciarci le penne, il rapito e la stessa reputazione dell’intelligence.

A prescindere da tutto, lo stesso River saprà farsi valere, affrontando con testardo vigore i tanti ostacoli che lo separano da quel riscatto che vuole ottenere a ogni costo.

 

Gary Oldman

Slow Horses (2022): Gary Oldman

 

La prima stagione di Slow horses (la seconda è già alle porte, ndr) è una serie snella che, in soli sei episodi dalla durata media stimabile in circa quarantacinque minuti, riesce a esprimere una lampante chiave di lettura e un meccanismo calibrato, integrando e modulando diverse generalità (spionaggio, dramma umano e commedia  irriverente) e prospettive, con una produttiva continuità.

Entrando nel dettaglio, adattando il primo omonimo romanzo scritto dal britannico Mick Herron, la serie prodotta da Apple Tv+ inizia con un prologo al fulmicotone, per poi mettere le cose in chiaro, aggiornandole in corso d’opera sempre con piglio propositivo.

Le fondamenta annoverano un repertorio classico al gran completo, tra pedinamenti e colluttazioni, false piste e ricatti, insabbiamenti e menzogne, espresso con una soddisfacente funzionalità e aggiungendo disquisizioni sullo stato di fatto attuale della nostra società, tra estremismi dilaganti, vizi personali ormai endemici, preoccupanti falle del sistema e personaggi senza scrupoli che vanno spudoratamente oltre il loro mandato.

In aggiunta, l’apparato ha la propensione ad ampliarsi, raggiunge rapidamente il punto di cottura per poi mantenerlo, esibendo un dinamismo proficuo, un telaio guizzante, uno sviluppo avvincente e una rappresentazione cinica, attivando svariate connessioni e triangolazioni che hanno come perno i personaggi e con essi i contrassegni forniti da interpreti navigati e di notevole spessore.

Se non va sottovalutata la dedizione del caparbio Jack Lowden, Kristin Scott Thomas e Gary Oldman sono semplicemente devastanti. La prima metabolizza con grande abilità l’inflessibilità e l’arroganza di chi ha nelle sue mani poteri totali, mentre il secondo si divora lo scenario, fa da frontrunner e sguazza con assoluta dimestichezza in un ruolo dipinto a 360 gradi, tra un succinto sarcasmo e un’immanente scorrettezza, tratteggiando un personaggio che non vorrebbe rogne ma che sa muoversi a ogni livello, senza peli sulla lingua e felicemente istrionico.

Infine, due illustri special guest quali sono Jonathan Pryce (Brazil, Evita) e Sophie Okonedo (Hotel Rwanda, Piccoli affari sporchi) rimpinguano lo sfondo con accenti produttivi.

 

Kristin Scott Thomas, Freddie Fox, Chris Reilly

Slow Horses (2022): Kristin Scott Thomas, Freddie Fox, Chris Reilly

 

In poche parole, Slow horses formula una scacchiera che gratifica chi alberga nelle retrovie, dove non c’è alcuna traccia di gloria e riflettori, chi cerca la riscossa meritandola. In un fuoco incrociato e in un effetto domino che rifocillano con costanza la dotazione, con un mucchio di perdenti che dimostrano come l’abito non faccia il monaco.

Tra schegge di follia e tossine che circolano in ogni ordine e grado, underdog e collusi, tatticismi e sovrapposizioni, filosofie di vita e un caso che s’infittisce, diverbi personali e definizioni reattive, variabili sostanziose e punti fissi di visibile efficienza.

Squillante e operativo.

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