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Illuminazione intima

Regia di Ivan Passer vedi scheda film

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La recensione su Illuminazione intima

di Baliverna
8 stelle

E' un film assolutamente sottotono, o dal tono proprio quotidiano, tanto che sembra di vedere vivere persone comuni che fanno cose comuni. Comunque è girato bene, e anche questa assoluta normalità si finisce per guardarla volentieri. Secondo me in molti punti c'è anche un registro leggermente lirico, specie in certe inquadrature dei campi di grano, dei bambini di campagna, o di dialoghi tra i personaggi. Il senso del film, in sostanza, è mostrare una vita apparentemente movimentata e piena di impegni e di persone, ma in realtà vuota e senza senso. E' un concetto comunicato in modo chiaro ma quasi impalpabile, appena leggibile tra le cose che succedono. Siamo insomma dalle parti del primo cortometraggio di Ivan Passer, cioè "Un pomeriggio noioso". La comunicazione di questo messaggio - se così di può chiamarlo - avviene solo verso la fine, quando due del gruppo dei personaggi lasciano in camera le relative donne (trascurate) e si trovano di sotto a chiacchierare e a ubriacarsi. E' una specie di momento di verità, benché essa non emerga affatto dalle loro parole, bensì dai loro gesti. Uno dei due afferma addirittura che si sente perfettamente soddisfatto di quella vita, ma tutto di lui dice che è una menzogna, e che in realtà si annoia a morte e non sa perché vive.
Nonostante il pessimismo di fondo, il film offre anche alcuni bei quadretti di vita di campagna, con vedute di contadini e di tradizioni popolari (ad es. i canti e il funerale). Come si usava nei paesi dell'Est, ognuno si costruisce da sé molto lentamente (perché mancano i soldi) la propria casa, e quando è terminata è quasi ora di lasciare questo mondo.
Non un gran film, ma un'opera che ha il suo perché, che graffia un po', che vale la pena vedere e forse anche meditare.

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