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Giochi d'amore

Regia di Eloy de la Iglesia vedi scheda film

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La recensione su Giochi d'amore

di undying
3 stelle

Film piuttosto squallido, per una trama morbosa lasciata però decantare in una precisa e formale messa in scena. Una sorta di autocensura morale impedisce al regista di trattate il genere erotico. Mentre il dramma svanisce in uno sviluppo circolare che ha un solo effetto: quello soporifero.

 

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Miguel e Julia, due studenti innamorati, durante le ferie di Pasqua decidono di fuggire da casa, facendo l'autostop. Ad offrire loro un passaggio è Luis (Javier Escrivá), loro docente scolastico. I ragazzi accettano l'invito a trascorrere la notte nella lussuosa tenuta del professore, un amante dell'arte (in particolare di Shakespeare) che collaziona libri, dischi di musica classica (Richard Wagner) e che ha pure finanziato la fondazione di un teatro. Luis vive con Jaime (Simón Andreu), ex studente al quale ha dato provvisoria ospitalità. Miguel e Julia trascorrono così la loro prima notte d'amore in una raffinata camera dedicata agli ospiti. Quando però al mattino si allontanano per fare una passeggiata, trovano il cancello sbarrato. L'accoglienza di Luis e Jaime muta repentinamente: non potranno più uscire da quella casa, dovendo obbedire ciecamente a Luis. Rinchiusi in una stanza seminterrata, i due ragazzi sembrano non avere alcuna via di fuga. 

 

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Noioso dramma diretto da Eloy de la Iglesia che annaspa per 90 minuti in una trama confusa e inverosimile. Molto ben girato e interpretato, Giochi d'amore proibiti sembra il tipico film di un "autore" che tende (senz'affatto riuscire) ad emergere sul più gradito genere popolare. De la Iglesia impone una soundtrack a base di brani classici  (Richard Wagner), interpone inutili e teatrali intermezzi nei quali Luis, opportunamente mascherato, recita Macbeth e si dilunga nel riprendere biblioteche, quadri e opere artistiche dislocate nell'edificio. Senza mai approfondire il soggetto, ad esempio l'ambigua relazione tra Jaime e Luis (di carattere palesemente omosessuale), de la Iglesia procede in un clima di precisione formale che contrasta con le intenzioni. La seconda parte del film muta prospettiva: i due ragazzi, in accordo con Jaime, ribaltano la posizione di Luis, decidendo di restare e sfruttare l'agiatezza economica del professore. È in questa fase che, parrebbe, l'edizione italiana è andata incontro a una massacrante censura. Le scene finite nel mirino del nulla osta dovrebbero quindi essere quelle della relazione "triangolare" tra Jaime, Miguel e Julia. Ma di qualunque cosa potesse mai trattarsi, di certo il basso livello qualitativo del contenuto non potrebbe averne tratto giovamento. La versione visionata sembra essere quella integrale, superando di cinque minuti la durata indicata sull'imdb. Nel caso, non sarebbe comprensibile (né giustificato) l'accanimento dei censori sul film.

 

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"Siamo programmati per la sofferenza, non per la gioia. Il masochismo viene costruito in in età molto precoce. Si suppone di dover lavorare e soffrire – e il problema è che ci crediamo." (Erica Jong)

 

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F.P. 20/10/2019 - Versione visionata in lingua spagnola (durata: 89'45")

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