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Berlin Is In Germany

Regia di Hannes Stöhr vedi scheda film

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La recensione su Berlin Is In Germany

di fratellicapone
7 stelle

Questo è uno di quei film mai programmati in Italia. L'ho visto nella rassegna del Goethe Institut di Palermo.
Il film fa parte di una rassegna dedicata a Berlino e alla crollo del muro. E' la storia di Martin, un giovane uomo chiuso in carcere nella DDR per un disgraziato incidente in cui è rimasto ucciso il gestore-spia del condominio in cui abitava. La fine della DDR lo rimette in libertà dopo che aveva già scontato quasi tutta la sua pena. E' un uomo che per tutto il tempo ha vissuto avendo come unico compagno un televisore dal quale ha conosciuto il mondo e come è cambiato. La realtà in cui viene improvvisamente reinserito è diversa a partire dalle banconote che gli restituiscono all'uscita dal carcere. Le sue avevano ancora l’immagine di Karl Marx e non servono più a niente come non serve più a niente quello che lui era prima.

Il nuovo mondo è tutto un cantiere e il reinserimento è difficile. Vive in un albergo con il suo televisore e il suo primo pensiero è di andare a conoscere il figlio Rokko dalla sua ex moglie, che ora vive con un altro. Lui non dice al ragazzo di essere suo padre e la madre lo accoglie con imbarazzo vista la sua nuova situazione sentimentale.

Martin cerca un ex detenuto conosciuto in carcere, gestisce uno squallido negozio di film porno che ha anche una sala dedicata al liveshow con una ragazza (Ludmilla) che si spoglia e si prostituisce. Martin diventa commesso di questo negozio e dorme nel retrobottega.

Martin incontra un taxista che era anche lui in carcere e, con l’aiuto dell’amico, decide di prendere la licenza per il taxi. Si mette a studiare tutte le strade di Berlino che, nella parte est, dopo la riunificazione hanno quasi tutte cambiato nome. Le cose però non vanno bene perché nel negozio di video porno il suo amico vendeva, a sua insaputa, video proibiti ed ad una perquisizione Martin viene arrestato. Si profila l’incubo del carcere ma il suo amico, quello che aveva il negozio di sexy video, lo scagiona affermando che la responsabilità è solo sua.

In carcere la moglie lo va a trovare e capisce che Martin è la persona che amava e che ama anche ora, il figlio viene a sapere dalla madre che Martin è suo padre-

Martin esce, il suo amico taxista lo aspetta e si capisce che la sua vita prenderà una buona strada.

E’ un film molto lineare e basato sui problemi concreti dei protagonisti. E’ bello nella storia la solidarietà e la correttezza di questi ex detenuti che si ritrovano a distanza di anni liberi e soni pronti ad aiutarsi l’un l’altro.

Emerge da questi film sulla Germania che questo paese sembra un buon posto per viverci, le regole vengono fatte rispettare, ci sono strumenti di aiuto per chi ha sbagliato e vuole rimettersi in carreggiata.

La sera prima in TV hanno dato Germania anno zero e l’ho rivisto a distanza di anni. Il giorno dopo ho visto questo film quasi come una continuazione di quello di Rossellini. Ebbene la Germania era distrutta totalmente nel ’45 e il bambino uccide il padre e poi si impicca, era un paese senza speranza e senza futuro. In questo film è un paese attivo ed anche accogliente e sembra che questi settanta anni siano stati ben spesi.

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