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Sound of Metal

Regia di Darius Marder vedi scheda film

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La recensione su Sound of Metal

di tobanis
5 stelle

Non l'avrei mai visto se non fosse stato candidato all'Oscar. Mannaggia. Preferivo non lo candidassero.

Questo film sarebbe stato interessante, molto più interessante, se fosse il primo film mai visto. Non avrei fatto caso, così, a una sceneggiatura quasi insopportabile, per schematicità, ripetitività e in definitiva noia, noia molesta. Seguitemi. Parte uno, far vedere la normalità. Lui suona la batteria come un pazzo, lei canta come una squilibrata, il risultato è musicaccia ma magari a molti piace, chissà. Vivono in un grande camper, passando da un’esibizione all’altra. Vabbè. Parte due. Fattaccio che dà il via al film. Non dirò quello di questo film, ma interessa poco, vale in generale. Parte tre, negazione. Il protagonista non è una cima, diciamo, infila la testa sotto la sabbia e il problema non c’è più. Sbagliato, chiaro. Parte quattro, affrontare il problema. A quel punto, di solito, il protagonista rompe tutto. Non c’è un motivo particolare, per farlo, se non che forse le cose in USA costano poco, chissà. Comunque il copione “sempre uguale” prevede che dia di matto e rompa tutto. Cose sue, eh, perché è proprio mona.

Patre 5, la soluzione anticonvenzionale. Di solito, un posto imbucato, dove c’è il santone, o un vecchio saggio, qualcuno che insomma ha già capito tutto e può risolvere. Parte sei, non accettazione. Il protagonista, in evidente calo neuronico, non capisce che il santone gli risolve il problema, e non accetta. Ma tanto TUTTI gli spettatori over 30 sanno che poi arriva la parte sette, accettazione delle parole del santone. Fai fai il figo, protagonista, tutti sappiamo dove finisci…dal santone, e nella parte sette. Parte otto, che merda che noia che barba. Il protagonista rifiuta quello che gli viene insegnato, fa piccole fughe, non accetta, non si integra, scassa anche la minchia. Ma anche qua, tutti sanno che arriva la parte 9: accettazione e perfetta integrazione, che in questo film avviene per incanto, come per miracolo, in maniera troppo affrettata.

E così via. Sto film sconta questa sceneggiatura - base, e non decolla. L’empatia verso i protagonisti, da parte mia, è zero. Le parti 8 e nove, le uniche interessanti, durano poco. Ho visto questo film, diciamola tutta, solo perché candidato all’Oscar e io ogni anno cerco di vedermi tutti i film candidati all’Oscar. Se no, sarebbe stato duemillesimo nella mia lista di most wanted, e ciaone. Non lo boccio, non è fatto male, gli attori sono bravi, ma per me ha limiti evidenti, troppo. 5/6. Il film doveva uscire nel 2020 e dunque, buonanotte; uscì poco e più tardi, prima di essere preso da Amazon e ora è disponibile là. Ha vinto l’Oscar per il montaggio e il sonoro, ma non per il film, o gli attori, o la sceneggiatura (??). Critica entusiasta, pubblico entusiasta, io, no.

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