3 stagioni - 25 episodi vedi scheda serie
“Attenti alle persone” o “Attenzione agli umani”, ovvero: “Non si uccidono così anche gli ammeregani?”
Dopo il fisiologico, ma né, da un verso, obbligato, né, per contro, dall’altro, poi così sostanziale, calo qualitativo generale che ridimensionava al ribasso, senza però snaturarla, la seconda stagione rispetto alla prima, questa terza e ultima annata soffre maggiormente sotto questo eterogeneamente variegato aspetto: caratterizzazione dei personaggi, sospensione dell’incredulità e luoghi comuni erti a dispositivi di raccordo e rilancio in avanti della trama troppo spesso inceppano un meccanismo altrimenti valido.
Tutto sommato, però, a parte gli alcuni – ma pur sempre in eccesso – suddetti intoppi, il demiurgo assoluto Hwang Dong-hyuk riesce a dare a Seong Gi-hun, il giocatore 456 (Lee Jung-jae), e a Kang No-eul, soldΔto (Park Gyu-young), un degno finale (in un caso… aperto).
Peccato “solo” per il momento in cui l’eyeswideshutiano gruppo di rampolli mostdangerousgameschi sembra avere un’agnizione che li lascia muti di fronte all’esito finale dell’ultimo gioco: una stupida concessione.
Il “7” pieno - * * * ¼ (½) - è sfiorato, se non proprio raggiunto, grazie a “Sì, Cate, prendimi pure a schiaffi da qui alla fine del mondo.” (Che, se dovrà essere diretta da David Fincher, ce ne faremo una ragione.)
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