Stanchissima, accaldata, emozionata, mi trovo a Napoli con amici che conosco ma che non avevo mai incontrato.
In una delle piazze più belle d'Italia, piazza Plebiscito, ci avviciniamo ad alcuni tavolini di un famoso caffè, e sento il mio amico Peppe (Comune) dirmi ad un orecchio:
“Quello è un attore famoso”.
Ho imparato dalla sera precedente a prendere in considerazione queste esclamazioni da parte di Peppe, che si sono rivelate sempre vere.
“Chi? Dove?” faccio io.
Peppe mi prende per le spalle e indirizza il mio sguardo verso un tavolino davanti all'entrata del caffè.
“E' Giacomo Rizzo!” dice Peppe.
“Uh... uh... uh... l'amico di famiglia... Valerio (Spopola), Gene... c'è l'amico di famiglia”, coinvolgo subito gli altri due compagni di viaggio, rammaricandomi che mancano all'appello Pietro (Spaggy, partito qualche ora prima) e Maurizio (Maurri, partito anche lui).
“Posso mai aver fatto il calzolaio nella mia vita?”
Questa è la domanda che il signor Rizzo mi fa improvvisamente.
Lo guardo, mi giro, sta dicendo a me?
“Io so che lei è un grande attore, non so se ha fatto anche il calzolaio”, gli rispondo.
Uno scambio di sorrisi e tutti e quattro ci troviamo intorno al tavolino del signor Rizzo, che ci spiega come qualche minuto prima un passante lo ricordasse in un passato remoto come calzolaio.
“Ma ora che mi ricordo, tantissimi anni fa feci il rappresentante di calzature, viaggiavo con una valigia di campionature di scarpe... bah, vedi? Forse c'era qualche verità” Ricorda il signor Rizzo.
“Forse la leggenda parte da una valigia di scarpe, per trasformarsi in un romantico calzolaio”, suggerisco io...
“Signora, lei è toscana!” dice subito Giacomo Rizzo, sorrido e guardo Peppe, che sono due giorni che gli chiedo “ma che si sente tanto che sono toscana?” e lui sorride annuendo, come a dire “mi hai fatta na capa tanta”.
L'incontro con Giacomo Rizzo è stato un vero regalo per noi quattro, il bravissimo attore napoletano si intrattiene con noi con una simpatia e una familiarità uniche. Forse ha intuito che ci “cibiamo” di film, che parliamo di cinema, che è la nostra passione. Forse da artista navigato quale è, capisce che per noi quell'incontro ha un sapore speciale, che fa parte di un viaggio.
Giacomo Rizzo non solo è gentile ma anche molto generoso nel farci partecipe di suoi aneddoti sul suo film più importante “L'amico di famiglia” di Paolo Sorrentino, sicuramente il mio film di Sorrentino preferito.
“Maremma, mi viene voglia di andare a comprargli dei gianduiotti signor Rizzo” faccio io improvvisamente presa dall'entusiasmo, per fortuna capisce la mia battuta e sorride.
Parliamo dei suoi primi lavori, di come la sua esperienza con un film così importante come “L'amico di famiglia” l'abbia sconvolto, come gli abbia cambiata la vita.
Ci racconta il finale alternativo del film, ci racconta dell'applauso a Cannes a scena aperta tutto per lui.
Ci racconta dei suoi esordi nel teatro, delle tante difficoltà.
Ci racconta di un episodio accadutogli a Montecatini Terme insieme ad un suo amico.
Ci racconta della sua scuola di teatro a Napoli, di uno spot che stanno girando per Napoli, ci racconta di come Napoli e la Toscana siano vicine.
Ci dice che ha girato 58 film.
Ci racconta “cosucce” su registi e attori.
Ci dice chi è il suo comico televisivo preferito, ci dice chi non lo convince.
Ci racconta di come ha inventato la “camminata a ratto” di Geremia ne “L'amico di famiglia”.
Ci dice la sua età, vuole sapere quella di Valerio, parlano di teatro insieme.
Gene gli da del voi in segno di rispetto, come solo a Napoli ho sentito fare, lo trovo di un carino esagerato: vedere un ragazzo così giovane come Gene entusiasmarsi per l'incontro con un attore non proprio da red carpet.
“Signor Rizzo, per noi lei è stato davvero un regalo... pensi che noi ci siamo incontrati ieri per la prima volta perché siamo appassionati di cinema, ci siamo conosciuti su un sito di cinema “Filmtv.it” e la nostra passione sono i film”... io sono davvero emozionata per il tempo che il signor Rizzo ci sta dedicando.
“Siete voi che state regalando a me dei momenti preziosi e vi ringrazio” risponde cortesemente Rizzo.
Facciamo una foto insieme, il signor Rizzo mi vuole accanto, chiede di farne due di foto “per sicurezza”, ci salutiamo e mi fa il baciamano. Sono sensibile a certe cortesie di altri tempi, lo ammetto, mi mettono in pace con la troppa maleducazione alla quale devo assistere tutti i giorni sul lavoro, dove non è più buona abitudine nemmeno salutare prima di chiedere una informazione.
L'amico di famiglia è stato un po' amico anche di noi utenti di Filmtv.it, spero di avere portato un po' di questo incontro a tutti.
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