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Full Metal Jacket

Regia di Stanley Kubrick vedi scheda film

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Guidobaldo Maria Riccardelli

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La recensione su Full Metal Jacket

di Guidobaldo Maria Riccardelli
9 stelle

Tira la catena e sciacquati il cervello. Tu credi che li ammazziamo per la libertà? "Questa è strage", disse un illuminato regista di nome Stanley Kubrick.

Un manifesto indelebile della disumanizzazione. Come si creano veri soldati, disposti ad uccidere ed a sacrificare la propria vita, partendo da pezzi informi di materia organica anfibia? Kubrick ce lo illustra in modo geniale attraverso un primo tempo in cui imperversa sullo schermo il sergente Hartman (immenso R. Lee Ermey), un personaggio che ha scolpito il suo nome nella storia del cinema e che assurge a perfetta metafora di una classe politica che vuole uomini privati dei loro sentimenti e del libero arbitrio. Un esplosione di testosterone che conduce ad un inevitabile finale drammatico. Il ritmo incalzante e la narrativa fluente fanno di questa prima parte una delle pietre miliari del cinema militare. Nella seconda parte la regia sceglie una ritmica diversa, più compassata e riflessiva, denunciando l'insensatezza di una guerra che pone di fronte giovani ragazzi e ragazze diposti all'omicidio efferato mentre invece dovrebbero godere della spensieratezza di una giornata vissuta a Disneyland. Due film che apparentemente sembrano separati, ma che sono uniti insieme da una tematica comune, il dramma della guerra, che non crea eroi, ma solo vittime ed in cui tutti perdono, non essendoci alcun vincitore. Blindatissimo!

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