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The Whispering Star

Regia di Shion Sono vedi scheda film

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La recensione su The Whispering Star

di pazuzu
8 stelle

 

Yoko Suzuki è un'androide del servizio consegne spaziali, e il suo compito è recapitare pacchi agli umani, razza in via di estinzione sparsa in piccoli insediamenti qua e là per l'universo. Viaggia tra i sistemi planetari a bordo della Rental Spaceship Z, una navetta che sembra un bungalow giapponese, viaggi che durano anni, anni che non le pesano, perché quel che conta è avere con sé le pile cariche, per cambiarsi di tanto in tanto quelle che la alimentano. Dopo aver effettuato consegne presso i pianeti Tam, Urz e Parass Zero, è diretta verso Whispering Star, quello con la maggior concentrazione di umani, ma dove non è consentito produrre rumori che vadano oltre i 30 decibel senza che questi, ormai strutturalmente deboli, non rischino di morire.

 

 

Per inaugurare la sua neonata casa di produzione cinematografica, la Sion Production, Sion Sono ha scelto un'opera personale e sentita, perché concepita nel 1990 e da allora lungamente covata. Girato in bianco e nero nelle zone terremotate di Fukushima, con abitanti locali chiamati a recitare la parte di sé stessi, The Whispering Star è un gioiello di fantascienza apocalittica low budget, un film profondamente malinconico, dove gli ultimi esemplari di un'umanità arresa fanno ciò che di più utile gli è rimasto da fare, ovvero cercare di conservarsi, partendo dai ricordi, dai cimeli, dai dettagli insignificanti che si sono persi mentre venivano perse ben altre battaglie intraprese con arroganza contro la natura.

Nei pacchi che Yoko porta in giro per i pianeti c'è di tutto, dai denti alle lattine, dai negativi ai cappelli: ricordi che per piccoli che siano raggiungono un valore tale da giustificare un'attesa di anni; ricordi che accumulandosi divengono memoria anche per l'androide che li porta a spasso, tanto da arrivare a sentirli sussurrare. Lontano dallo stile frenetico e dalle tematiche violente tipiche del proprio cinema, Sono gira un film intimo e meditabondo, poetico e non privo di ironia, in cui tutto dà il senso dell'inesorabilità dello scorrere del tempo.

 

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