Regia di Alan J. Pakula vedi scheda film
Il giovane, aspirante scrittore, Stingo si trasferisce in cerca di fortuna in un piccolo appartamento a New York. Siamo poco dopo la fine della Seconda guerra mondiale e sopra di lui abita una coppia formata da Sophie, una giovane donna polacca, e da Nathan un intellettuale ebreo ossessionato dall'Olocausto e soggetto a forti sbalzi umorali. Il giovane Stingo è affascinato dalla coppia in particolare da Sophie che sembra nascondere terribili segreti legati al suo passato in Polonia.
Tratto dal romanzo di William Styron il film è, per chi come me non ha letto il libro, un film emotivamente molto forte dove alla follia della storia si mescola la follia individuale.
Le vicende sono narrate attraverso gli occhi dell'innocente Stingo, innamorato di Sophie, ma anche simbolo di quella America che solo dopo la guerra apre gli occhi e si trova a fare i conti con i drammi accaduti in Europa e che hanno avuto come vittime gente Come Sophie.
Il dramma di Sophie, però, non può essere superato nemmeno attraverso l'amore di Stingo.
Narrativamente il film alterna alla storia ambientata in America a lunghi flashback che raccontano della nascita dell' amore fra Nathan e Sophie e le terrificanti vicende polacche di Sophie.
La forza del film, sta oltre alla drammaticita del racconto, nelle intrepretazioni straordinarie di una Meryl Streep, meritatamente premio Oscar e di un debuttante Kevin Kline.
Un film di grande impatto, forse a tratti eccessivamente melodrammatico, ma che certamente non può lasciare indifferenti e che fa riflettere sulle conseguenze subite da che è stato costretto a vivere l'orrore e a compiere terribili scelte per colpa della follia umana
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