Regia di Don Siegel vedi scheda film
Sebbene si tratti di una pellicola diretta da un regista che si rivelerà maestro del poliziesco e del cinema d'azione, si tratta di una sorta di tortilla western con elementi propri della commedia miscelati ad altri cruenti di derivazione italiana. Paradossalmente sono proprio gli inserti legati alla commedia a farla da padrone e mostrano un personaggio, quello di Eastwood, che passa da convinto single a innamorato pazzo, pur se spaccone nei modi. “Un uomo solo deve sapersi arrangiare...” dice alla donna che lo accompagna e che gli chiede se non desideri avere una donna. “Per fare che...?” gli risponde lui, con lei che gli dice che lo accudisca, che badi ai figli e che gli sia da compagna. “E che mi chieda di non bere? Di non giocare più? Di risparmiare? E che mi strazi con i suoi guai tutto il giorno? No, grazie!”Clint è il numero uno, lo abbiamo sempre detto. Il film si apre subito in modo inconsueto. Un mercenario, in cerca di soldi, salva, in pieno deserto, una suora denudata da un trio di manigoldi intenzionati a stuprarla. Attratto dalla donna, interpretata da Shirley MacLaine, il “nostro” resiste alla tentazione di baciarla e di stringerla al petto, pur manifestando il proprio interesse. La tenterà più volte, venendo respinto dalla donna, sempre intenta a mostrare il crocefisso (ipnotizza con questo persino gli indiani). Si libererà da ogni freno inibitore quando scoprirà di avere a che fare con una prostituta che trama con i peone contro le truppe di invasione francesi. Siegel propone scene altamente violente mischiate a momenti di buona azione e a inserti farseschi. Così assistiamo all'esecuzione di un prigioniero crivellato dai colpi di fucile dei soldati, con spruzzi di sangue che insozzano un muro bianco, oppure all'asportazione di una freccia dalla spalla di Eastwood, fatta trapassare da una parte all'altra grazie all'innesco della polvere da sparo. Bello poi il deragliamento di un treno che cade in un dirupo, per non parlare del pirotecnico assalto finale di un fortino francese messo in atto il 14 luglio approfittando dei festeggiamenti dei soldati. Tamarrissimo l'epilogo in cui Eastwood, a missione compiuta (ha rubato il tesoro francese conservato all'intero del fortino), consuma il suo tanto atteso rapporto amoroso con la compagna d'avventura, entrando direttamente in vasca da bagno, dove la donna si sta lavando, completamente vestito, ma ben attento a togliersi il cappello. L'ultima scena è l'apoteosi della farsa, con Eastwood in sella a cavallo e la MacLaine che lo segue su un asino, come era solita fare quando si spacciava per suora, questa volta vestita in modo assai eccentrico e poco raccomandabile. Il film si piazza in ventinovesima posizione nella classifica incassi italiani.
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