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È arrivata mia figlia

Regia di Anna Muylaert vedi scheda film

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La recensione su È arrivata mia figlia

di barabbovich
7 stelle

Val (Casé, casting perfetto) è la governante di una ricchissima famiglia brasiliana. Donna semplice, dai principî radicati e dal cuore enorme, Val - per fare da tata al pupone di casa (Joelsas), ora quasi ventenne - per dieci anni ha dovuto trascurare sua figlia Jessica (Márdila), affidata alle cure di un'altra donna. La ragazza annuncia un arrivo imminente a San Paolo, dove Val vive con la famiglia presso cui lavora, per sostenere la prova d'ingresso all'università. Jessica porterà lo scompiglio nella casa, ma ritroverà un legame con la madre.
Con mano leggera e moltissima grazia, Anna Muylaert firma un'opera capace di andare oltre il registro da commedia che la ispira, giocando sul tema della lotta di classe attraverso i piccoli rituali quotidiani che la nuova arrivata manda puntualmente all'aria. La regista carioca imbastisce un racconto carico di sottile ironia, imperniato su ipocrisia, ruoli sociali e dabbenaggine: basta la voce della padrona che, di fronte all'ambizione universitaria di Jessica, assume la stessa inflessione che avrebbe di fronte a una macchia di vino sul tappeto nuovo. Il film alterna delicatezza e pungente satira sociale, mostrando una domestica che è "quasi della famiglia" ma che dorme in uno stanzino con vista lavanderia: cortesia di facciata che rivela una realtà rigidamente stratificata. Muylaert racconta senza proclami, affidandosi a dettagli che diventano macigni: un gelato negato, una piscina proibita, un servizio di tazze mai toccabili. Simboli minimi che però spalancano il divario tra chi ha e chi non deve avere. Non sempre la regista osa spingersi fino in fondo - talvolta si resta a metà fra commedia e pamphlet - ma la misura è voluta e regala una leggerezza che evita al film di assumere toni declamatori. Nel complesso, È arrivata mia figlia! resta una commedia amara e affilata: una fotografia delle contraddizioni di un Brasile moderno che, tra un sorriso e un "no" educato, rivela quanto il futuro stia bussando con forza alla porta della cucina.

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