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La casa della paura

Regia di William Rose vedi scheda film

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John_Nada1975

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La recensione su La casa della paura

di John_Nada1975
3 stelle

Film girato a Roma e Manziana più dintorni, dagli americani praticanti il più poveristico cinema di genere William Rose e Dick Randall, profluvio estetico e atmosferico se vi è ne uno, della più scalcinata serie b anni settanta, apoteosi di tope over the top, ma che non mostrano mai il pelo.

La impacciata e ovviamente doppiata protagonista -una davvero molto avvenente- Margaret/Daniela Giordano, si spoglia solo per un fugace topless e ci mostra le ascelle come si usava allora non depilate, ma in una sequenza sola, a letto con l'attore americano John Scanlon, e pure Rosalba Neri, Dada Gallotti e Nuccia Cardinali più addirittura in un ruolo breve Karin Schubert, però non si spogliano. L'unica che lo fa davvero ma anche lei solo di topless è l'onnipresente Carla Mancini, La ragazza incatenata e torturata dal ridicolo incappucciato- mascherato rosso, un incrocio tutto in monocolore e stivali, tra Il Boia scarlatto e un vescovo, o altri seviziatori di belle fregne come tratti di fumettacci horror-erotici nelle edicole di quegli anni. L'atmosfera irripetibile e gli scorci romani di periferia, del finale nella famosa Villa Chigi come nei paesi di Bracciano, Castel Fusano e Anguillara Sabazia(la bella protagonista Giordano sale all'inizio su di una corriera Kassbohrer-Setra della Capparella Bus, un must di quei luoghi da sempre), sono però irresistibili e estremamente nostalgici per chi abbia vissuto in loco quegli anni anni, e questo tipo di cinema. 

Compreso il carcere femminile che si trova all'inizio in un palazzo antico è una bella ambientazione, così come la pensione di Margaret, che dà per la stanza il titolo internazionale in inglese, "The Girl of Room 2A" . Per non parlare della enorme e solidificata macchia di sangue sotto il tappeto, che la protagonista si mette come nulla fosse e appena arrivata, a portare via con uno straccio bagnato, o per la carta da parati indimenticabile. Ma indimenticabile si fa per dire è sempre il menzionato tizio(o tizia?) con la maschera di collant rosso e il mantello abbinato che rapisce le ragazze che vivono lì, e le porta in una cella di tortura, dove vengono frustate, elettrocutate, punzecchiate e stuzzicate.

 

Margaret (Daniela Giordano, che proveniva già da "Quante volte...quella notte" di Mario Bava ) è stata arrestata a una festa in cui si consumavano erba e pillole; pur non partecipandovi, il senso di colpa l'ha portata dietro le sbarre per un breve periodo. Dopo il rilascio, una delle guardie la indirizza verso un alloggio, gestito dalla gentile signora Grant (addirittura pure Giovanna Galletti, "Operazione paura" sempre di Mario Bava). La prima notte, Margaret, snervata, ha delle "allucinazioni" sull'uomo in collant che entra nella sua stanza.

 

Il fratello (John Scanlon, pochi titoli anche però di peso tra cui "Fuga da Alcatraz" ) della precedente occupante della stanza 2A indaga sulla morte inaspettata della sorella.

Potrebbe sapere qualcosa Frank (Angelo Infanti, tutti i protagonisti hanno nomi inglesi oltre a utilizzare dollari, seppure siamo a Roma), il timido figlio della signora Grant, il cui laboratorio è pieno di teste di manichino e ghigliottine in miniatura? O forse quella strana setta comandata da un Raf Vallone in uno dei ruoli più incredibili della sua vastissima carriera in ogni genere e sottofilone, che tiene riunioni al piano terra? 

 

Ultimo film diretto dall'autore di film erotici a bassissimo costo William Rose, "La Casa della paura" non raggiunge nè mantiene praticamente mai la crudeltà del suo prologo. Ogni volta che compare il sadico torturatore boia in rosso rubino, vestito come in un film di Polselli o Regnoli di dieci anni prima, ci si rianima un pò per le scene di uccisioni, ma anche di ridicolo e grottesco. Ogni volta che non compare, il film sembra una serie di divagazioni anche incomprensibili, che prendono il sopravvento fino all'inevitabile conclusione, con una ridicolissima scazzottata accelerata da peplum, fra Brad Harris, alcuni suoi amicie Salvatore Billa con altri scagnozzi.

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