Regia di Dario Argento vedi scheda film
Suspiria (1977): Jessica Harper
Suspiria (1977): scena
Suspiria (1977): scena
Suspiria (1977): Jessica Harper
Il film esplora a fondo tematiche come la potenza femminile e la maternità (sia nel senso positivo che negativo), e il riscatto dell'emancipazione attraverso la danza, in un contesto di spiccata violenza e manipolazione. Il film, sia nella versione di Argento che nel remake di Guadagnino, si concentra sul mondo delle streghe prendendole come una metafora del potere femminile oppresso e poi liberato. Quello di Guadagnino però si distingue dall'originale per il suo accenmo storico, ed inserisce nella trama gli eventi della Berlino del dopoguerra, in una Germania divisa dal dominio dell'Olocausto, e non è un vero e proprio remake. La regia di Argento è caratterizzata da una forte influenza del cinema espressionista tedesco, con movimenti di macchina molto elaborati, e l'uso di scenografie barocche. La fotografia di Luciano Tovoli, che impiegò le ultime pellicole di Technicolor, è fondamentale nel definire l'identità visiva del film, con un uso di colori saturi e contrasti accesi che creano un'esperienza visiva unica. La recitazione è un punto di forza del film, pur essendo a volte caratterizzata da un'espressività enfatica e teatrale, soprattutto nel caso di Jessica Harper nei panni di Suzy. Tuttavia, questa scelta è funzionale a creare un'atmosfera da fiaba horror, rafforzando l'estetica surreale e le atmosfere suggestive che sono considerate tra i suoi elementi più riusciti. Fanno psrte del cast anche Flavio Bucci, Alida Valli, Miguel Bosé e Stefania Casini. È la produzione più ingegnosa di Argento, che si è sfidato girando un film con quasi 1300 inquadrature tutte diverse, e per me rimane il suo capolavoro assoluto, seguito da Profondo rosso.
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