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Stand by Me - Ricordo di un'estate

Regia di Rob Reiner vedi scheda film

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Andreotti_Ciro

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La recensione su Stand by Me - Ricordo di un'estate

di Andreotti_Ciro
8 stelle

" Non ho mai più avuto amici come quelli che avevo a 12 anni. Gesù, ma chi li ha? "

 

Chi parla è il Geordie Lachance ormai adulto e con le fattezze di Richard Dreyfuss. Parole chiare, inequivocabili e un vero inno ai valori che catturano l’esistenza di un uomo: le amicizie che nell’adolescenza si possono stringere e quelle gesta che queste ti fanno compiere, come andare a caccia di un cadavere scomparso per poi perdersi di vista quasi immediatamente dopo, perché la vita, come tutti sappiamo, ti porta a fare giri assurdi anche se abiti a pochi metri di distanza e anche se la vera distanza da superare è ben altra.

 

Il film di Rob Reiner, pluripremiato nel 1987 e a un passo dalla statuetta Oscar come migliore sceneggiatura non originale di quell’anno, è narrato secondo una lunga analessi dove il Geordie adulto, divenuto uno scrittore di chiara fama, narra con voce fuori campo della lenta peregrinazione con la quale in una lontana estate di molte decadi prima si imbarcò alla ricerca non di un cadavere ma bensì di sé stesso, in compagnia di un gruppo di amici e giovani attori, capeggiato da River Phoenix e inseguito da Kiefer Sutherland, muovendosi al ritmo di hit dei ‘50ies, fra cui troneggia la canzone del titolo firmata da Ben E.King e discorsi adolescenziali sul senso delle rispettive vite presenti e soprattutto future. Fra le attese delle famiglie, per quelli che saranno i loro prossimi impegni scolastici. Fino a parlare di quel che potrà dividere le loro quattro esistenze. Gli attori, dal già citato Phoenix a Corey Feldman, passando per Jerry O'Connell, rappresentano tutti o quasi un gruppo di adolescenti che di lì a breve avrebbe conquistato il panorama del cinema adolescenziale degli anni '80, rappresentando la generazione anagraficamente successiva il ‘brat pack’.

 

Il lungo racconto vergato da Stephen King: L'autunno dell'innocenza - Il corpo, proveniente dalla raccolta di quattro storie: Stagioni diverse, tre delle quali divenute film di successo. Venne stravolto in termini di trama da Reiner che scelse di spostare il focus della narrazione da Chris, il leader carismatico interpretato da Phoenix, a Geordie, l'allora quattordicenne Wil Wheaton. Non mutandone però il senso ultimo rappresentato da un inno alla vita, all’amicizia e ai tempi rigorosamente passati. Trasformando alla fine la pellicola in una pietra angolare del genere adolescenziale degli anni ‘80, con la quale si sono dovuti misurare i film di formazione degli anni a venire.

 

Da vedere se desiderate misurarvi con uno dei grandi classici degli anni '80 e '90, firmato da uno degli autori cult dell'epoca, suoi anche Misery non deve Morire (Misery; 1990) in tal caso tratto da un romanzo di Stephen King, e soprattutto Harry Ti Presento Sally (When Harry Met Sally…; 1989) e soprattutto se anche voi avete incontrato amici imperdibili e indimenticabili quando avevate dodici anni o poco più.

 

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