Regia di Paolo Taviani, Vittorio Taviani vedi scheda film
Maraviglioso Boccaccio (2015): locandina
Ha ben poco di "maraviglioso", l'ultima fatica dei Taviani. Da meri esecutori/adattatori d'un esangue compitino - "libera" trasposizione dal Decamerone, ma avrebbe potuto esserlo di qualsiasi altra gloriosa opera di lontane ere -, i due fratelli registi/sceneggiatori celebrano il mito boccaccesco in chiave nostalgica. Una lettura, banalmente calligrafica, che si ferma alla/sulla superficie di istanze e tematiche della fonte, (e)semplificate attraverso modalità espressive stantie, scarnficate di qualsivoglia elemento sperimentale o connessione con l'oggi; come se ad essere importante fosse solo inseguire e inscenare l'effetto, il gusto per la trovata.
Ma sin da subito - da quell'incipit in teoria tetro, oscuro, in realtà fatuo, elegantemente paratelevisivo, mentre la colonna sonora scarica note sinfoniche "drammatizzanti" che stridono, e non poco - si comprende l'anima da esercizio di stile, la natura didascalica. Ricostruzione - d'ambienti, narrativa, scenica, poetica - per certi versi impeccabile e impeccabilmente sterile, votata ad un autoreferenziale anacronismo.
Maraviglioso Boccaccio (2015): Melissa Bartolini, Eugenia Costantini, Fabrizio Falco, Miriam Dalmazio, Camilla Diana, Niccolò Diana, Ilaria Giachi, Barbara Giordano, Rosabell Laurenti Sellers, Moise Curia
Maraviglioso Boccaccio (2015): Paola Cortellesi
La struttura episodica, i cui tasselli non hanno validi punti di collegamento (se non la loro fattura cronachistica), non aiuta, mentre i singoli capitoli - alcuni più riusciti (si fa per dire) altri scadenti - tendono alla barzellettistica (tra tutti quello conventuale, abitato da una mai credibile Paola Cortellesi); e questo non per colpa di Boccaccio, evidentemente. È la mancanza, semmai, di uno spirito critico, di sincere esigenze comunicative.
Affidandosi a modelli e ritratti fuori (dal) tempo, i Taviani - al contrario, e per usare un comodo inevitabile paragone recente, di quanto fatto da Mario Martone con il Leopardi ne Il giovane favoloso - non riescono ad andare oltre una rappresentazione piatta, vuota, incapace di parlare del - e dialogare con il - presente. Presi probabilmente per la gola dal prestigio degli autori, gli stessi attori si conformano all'asettico andamento, a cominciare dal gruppetto di giovini novellatori (oltremodo inefficaci ed irritanti), ma che riguarda anche nomi noti, in bilico sullo strapiombo del ridicolo (Cortellesi, Rossi Stuart, Scamarcio).
Maraviglioso Boccaccio (2015): Kim Rossi Stuart
Maraviglioso Boccaccio (2015): Carolina Crescentini
Maraviglioso Boccaccio (2015): Jasmine Trinca
Alla fine, non rimane nulla del Maraviglioso Boccaccio, fuorché interrogarsi sul senso dell'operazione.
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