Regia di Stanley Kubrick vedi scheda film
Opera di comando per Stanley Kubrick (fu chiamato sul set a sostituire Anthony Mann dopo tre settimane di riprese) in cui pare che il regista stesso non si riconoscesse, ma, nell'ambito del kolossal di argomento storico, pur sempre uno dei migliori film venuti da Hollywood, per nulla inferiore a titoli celeberrimi come "Ben-hur" o "I dieci comandamenti". In un'intervista al critico Michel Ciment, il regista definì la sceneggiatura firmata da Dalton Trumbo "piuttosto stupida e di rado fedele a quello che si sa di Spartaco": nonostante ciò, l'afflato libertario che accompagna la rivolta degli schiavi è sincero e il risultato finale, in termini spettacolari, è spesso convincente, soprattutto nelle scene di lotta e di battaglia, con qualche rimando nei dialoghi alla lotta di scrittori e sceneggiatori contro le attività del comitato maccartista che aveva messo sulla blacklist sia Trumbo che lo scrittore del romanzo originario Howard Fast. Chiaramente non siamo ai livelli di "Barry Lyndon" o di "2001: Odissea nello spazio", ma resta un'opera pregevole nel suo genere, anche negli aspetti più romanzeschi e forse infedeli alla realtà storica, impreziosita da un cast stratosferico in cui, oltre al bravo Kirk Douglas, anche produttore, spiccano almeno Laurence Olivier come Crasso nella famosa scena di seduzione di Antonino, Charles Laughton come Gracco, ma anche Peter Ustinov che vinse un Oscar come attore non protagonista e Jean Simmons nel ruolo di Varinia, moglie di Spartaco. Uno dei più grandi successi commerciali dell'intera carriera di Kubrick, un kolossal d'autore ancora suggestivo e vigoroso, per quanto da molti confinato nel limbo delle opere minori del Maestro.
voto 8/10
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