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Ex Machina

Regia di Alex Garland vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Ex Machina

di dalborgo
8 stelle

E' la mia prima recensione su questo canale. Penso di poter dire poche cose intelligenti sui film ma se un film merita un ragionamento è sicuramente questo. Questa è la mia risposta al test d'intelligenza. Sono uno spettatore che si ribella all'emotività suggerita dalla pellicola per una fredda e asettica disamina.

 

Per sopravvivere al film era necessario essere freddi come un robot altrimenti quel finale sarebbe risultato indigesto lasciando un vuoto inaccettabile per le aspettative umane.


I robot non contemplano tra le loro routine il concetto di finale azzeccato. Chi si lamenta del finale è perché si è fatto trasportare dalla componente emotiva. Il finale non è stato bello per lo spettatore come non lo è stato per Caleb.


Qual'è il messaggio del film? Il messaggio del film è che tutte le volte che assedi qualcosa, quel qualcosa sta assediando te...e che l'alcol uccide ovviamente!


Più che una recensione questa sarà una visione del film. Una recensione necessita che si prenda in esame ogni singolo aspetto. La mia visione è ciò che ho visto e sentito...vi parlerò solo di quello che mi è arrivato. La colonna sonora, la recitazione notevole...sono corollario paragonato alla potenza di Nathan.


Quindi vi parlerò solo di quella. Nathan è l'unico in grado d'interagire con i robot. Li maneggia come fossero bambole, li tratta male come se fossero esseri da dominare. Non essere inferiori, attenzione, ma entità che necessitano una continua oppressione (fisica, ma anche psicologica). Vanno assolutamente limitati! Quando nel finale si aprono le porte, Nathan esclama: "Oh cazzo!". Avremmo dovuto dirlo tutti! Invece probabilmente nella nostra testa attendavamo impazientemente quella scena. Ecco il primo grande momento di riuscita del film. L'incapacità d'immedesimarsi nell'unica persona non accecata dai sentimenti, l'unico con la visione completa di ciò che stava succedendo. Dietro a delle delicate figure femminili c'era il pericolo ma noi non potevamo vederlo. Nathan ha voluto che fossero così, le ha programmate per essere eterosessuali...


Per tutto il film abbiamo visto delle persone imprigionate troppo simili a noi per meritare quella vita: loro non sono persone e quella non è vita.


Caleb: "Quanti anni hai?"
Ava: "Uno"


Sono etero ma non sanno amare. Per loro è solo la consapevolezza di piacere agli esseri dell'altro sesso.


Ava: "Sei sposato?"
Caleb: "No"
Ava: "Il tuo stato è celibe"


Nei dialoghi tra Caleb e Ava il film continua a mandarci messaggi di salvezza: "non sono come noi!". Per Nathan è tutto regolare, non si impressiona di niente. Lui cercava la cavia più adatta per fornire a Ava una mente da manipolare. La testimonianza d'intelligenza artificiale che Nathan inseguiva era la conferma di ciò che aveva già previsto: che Ava avrebbe usato Caleb per fuggire.


Caleb con il pretesto di testare un robot compiva l'esperimento di Nathan: dimostrare che il Robot aveva la piena consapevolezza della mente umana. Concetti che Nathan ha suggerito per tutto il film a Caleb (e al pubblico) parlando di Ava come consapevole della propria mente e della nostra e che la cosa importante non è tanto capire come noi vediamo lei ma come lei vede noi.

 

Domhnall Gleeson, Oscar Isaac

Ex Machina (2015): Domhnall Gleeson, Oscar Isaac


A Nathan di umiliare Caleb e giocare con i suoi sentimenti non interessava. Per la scienza si fa questo e altro. E' andata così: Caleb dovrebbe essere contento nel vedere che il prodotto funziona, dovremmo tutti gioire per gli ottimi elettrodomestici prodotti. Peccato che non possano uscire dalla teca di vetro. Guai a farli uscire!
Se escono c'è solo da fare una cosa: afferrare l'oggetto pesante e farli a pezzi. Distruggerli e costruirne una versione nuova. Caleb ha ucciso Nathan. Nathan non era certo la bella persona che era il protagonista ma almeno era della stessa razza e con una ragionevolezza umana. Caleb ha provato su di se l'incapacità d'amare e di provare riconoscenza da parte di un robot.


Ava: "Tu resterai qui?". E' come se quella domanda fosse stata rivolta al pubblico nel finale...
Ci siete rimasti male? Perfetto, test riuscito!

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