Regia di Michelangelo Antonioni vedi scheda film
Nella sua ottima monografia su Antonioni, Aldo Tassone definisce questa Signora senza camelie "un film minore pieno però di cose riuscite" e sostiene che "nella filmografia antonioniana occupa probabilmente il posto che si può assegnare a Bellissima in quella di Visconti". A mio parere il film resta almeno un gradino al di sotto di Bellissima, poiché, a parte un certo interesse nella descrizione del mondo dei cinematografari che gravita intorno a Cinecittà e la denuncia dei biechi compromessi a cui la protagonista è destinata pur di lavorare, come intreccio non risulta del tutto credibile e come ritratto di donna appare un pò sfocato, decisamente meno interessante rispetto ai futuri film della Trilogia dell'incomunicabilità, anche per colpa di una Lucia Bosè bellissima da guardare ma non proprio all'altezza del ruolo di Clara. Resta la consueta perizia registica di Antonioni (molto bella ad esempio la scena che precede il finale, con una folla di comparse che si dirigono verso un teatro di posa), che però troverà soltanto in seguito il modo di esprimersi in maniera più personale. Il riferimento del titolo al romanzo di Dumas lo trovo appropriato.
voto 7/10
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