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1001 grammi

Regia di Bent Hamer vedi scheda film

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maurizio73

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La recensione su 1001 grammi

di maurizio73
5 stelle

Commedia drammatica freddina e un pò insipida che estende le sue considerazioni filosofiche sul significato arbitrario e convenzionale da attribuire alla misura del mondo fisico, al dominio irrazionale ma altrettanto arbitrario dei sentimenti e delle passioni umane.

Non ostante il fallimento della sua relazione sentimentale e la improvvisa scomparsa del padre e collega, la metrologa norvegese Marie si reca lo stesso all'annuale conferenza parigina per certificare la correttezza del prototipo di chilogrammo del suo paese in rapporto al prototipo fondamentale custodito nella capitale francese. L'incontro e la conoscenza di un ex professore di fisica in pensione dal pollice verde, le servirà per ridefinire anche l'unità di misura fondamentale della sua vita affettiva e professionale e fare un primo bilancio delle sue relazioni col mondo esterno.

 

locandina

1001 grammi (2014): locandina

 

Commedia drammatica freddina e un pò insipida che estende le sue considerazioni filosofiche sul significato arbitrario e convenzionale da attribuire alla misura del mondo fisico, al dominio irrazionale ma altrettanto arbitrario dei sentimenti e delle passioni umane.
Se l'idea di base è corretta nel trattare gli spunti di una sinestesia che associ le deformazioni professionali di chi fa il metrologo di mestiere con le inevitabili derive di una vita sentimentale difficilmente riducibile attraverso un rigido determinismo matematico, come pure interessante appare la comparazione tra l'elaborazione del lutto (la separazione, la perdita) e l'alterazione accidentale di un campione metrico rispetto al quale stabilire e costruire pacificate relazioni tra culture scientifiche e umanistiche diverse, assai meno riuscita pare la sua messa in scena, afflitto com'è da uno schematismo didascalico (ci spiegano tutto, anche come ricaricare l'auto elettrica!) che fa compiere alla sua slavata e respingente protagonista una tragicomica spola tra il mondo di sentimenti raggelati da cui proviene e la malintesa empatia di una capitale europea che appare tutt'altro da quella meta romantica e poetica che ci presentano le guide turistiche per cuori solitari in cerca di facile consolazione.
Più utile per una comprensione en-passant sull'attuale diatriba tra i metodi tradizionali e le nuove definizioni atomiche o elettrodinamiche nella determinazione convezionale dell'unità di massa, piuttosto che per uno stralunato e grottesco disincanto scandinavo che appare mille miglia lontano dalla ingenua passionalità delle popolazioni mediterranee (persino i cugini d'Oltralpe ci fanno bella figura, tra giardinaggio e fringuelli canterini), il minimalismo del pur bravo regista scandinavo Bent Hamer (Factotum - 2005) rischia di annegare in mezzo alla noia e ad un mare di banalità di riporto, con tanto di misura delle ceneri del padre che riconducono ad un approccio euristico nella dimostrazione scientifica dell'esistenza dell'anima: tolti i fatidici 21 grammi, l'approssimazione del Chilogrammo, come preannuncia lo stesso titolo, non fa comunque tornare i conti.
Candidato per la Norvegia agli Academy Awards 2014, ovviamente non andato a buon fine.

 

Ane Dahl Torp

1001 grammi (2014): Ane Dahl Torp

 

Bella incatenata dai sui stessi ormeggi:
la cinghia della borsa,
e stringhe mosce,
e fasce di camoscio e stratagemmi
dei morbidi tormenti d'organzino.
Si fa la trigonometria,
nei finestrini corrispondenti agli occhi alessandrini,
di lei che guarda fissa
un suo sussulto fuso nel vetro.

 

(Il metro, il chilo...eccetera)

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Ultimi commenti

  1. pippus
    di pippus

    Ciao Maurizio, dalle tue parole sembrerebbe un film originale con una trama "carina" che tu definisci però "freddina" ( normale data la latitudine della Norvegia:-))).
    Un saluto, Paolo.

    1. maurizio73
      di maurizio73

      La latitudine scandinava e lo stile minimalista influiscono senz'altro, ma l'aggettivo è spregiativamente diminutivo. Peccato! A proposito, tu sei della scuola di quelli che conterebbero gli atomi o prediligi ancora i reperti museali?

    2. pippus
      di pippus

      Domanda da mille punti:-). Dovrei vedere il film per entrare a fondo nell'ottica; così a pelle ti risponderei che la mia preparazione di fondo è sicuramente scientifica ma non disdegno le letture filosofiche sui massimi sistemi con frequenti disquisizioni sulle possibilità di un "Disegno Intelligente" ( alla Malick per intenderci) e a questo proposito potrei dirottarti, sempre che tu ne abbia voglia, su una delle mie prime recensioni, quella su "The Tree of Life". Dopodiché ovviamente non mi spiacerebbe conoscere la tua risposta alla stessa domanda:-).

    3. maurizio73
      di maurizio73

      Sui disegni intelligenti caschi male, sono un agnostico razionalista della prima ora, anche se Malick mi piace per il profondo umanesimo della sua poetica ('The Thin Red Line' è ancora la sua opera migliore). Per la seconda questione poi, in tempi in cui si può scendere, nelle misure, agli ordini di grandezza della costante di Planck e sondare la microstuttura dei materiali, parlare ancora di unità-tipo conservate in bacheche e clean room mi pare un anacronismo francamente ridicolo.

    4. pippus
      di pippus

      Qua la mano, anchio sono un agnostico razionalista aperto però ad ogni confronto purché esente da fanatismi:-)

  2. mck
    di mck

    L'energia necessaria per produrre uno stato d'instabilità nello spazio tempo è dell'ordine dell'energia di Planck, ma ti sfido a calcolare la differenza di peso tra la tua rece n. 877014 e questa n. 877017!
    Il film mi manca, oppure chissà, in FTV.it-bisse l'ho recensito pure io...
    In campo scenderanno forze prive di forza...
    ...Se cade un bicchiere da solo,
    se vola una sedia sullo scaffale,
    allora tutto ritorna normale

    -----------------------------------------------
    E poi
    di che parliamo
    di come per favore hai fatto
    se non ti dispiace replicarlo
    quel gesto quell’insieme
    di cose e di non cose
    che accadono una volta
    e quindi possono
    ripetersi a richiesta
    e non per caso...

    1. mck
      di mck

      Trovata la differenza : sta in un eccetera (eccetera).

    2. maurizio73
      di maurizio73

      E' proprio di quest'anno (al Max-Planck-Institute) la misurazione del tempo del salto quantico di un elettrone per effetto fotoelettrico (inferiore all'attosecondo), quindi non mettiamo limiti alla provvidenza ;)
      Per l'esattezza la differenza (macroscopica) tra le due mie sta in:
      (Il metro, il chilo...eccetera).
      Sempre meno del grammo in più al chilo di ceneri, emendate dell'anima, del padre della biondina di cui sopra.

    3. mck
      di mck

      ;-) Per l'esattezza hai scordato la '','' (con cui non termina la 877014) al posto del ''.'' : l'imperdonabil'errore ha prodotto un effetto a cascata inarrestabile, l'LHC è accelerato trottolando a spirale sino a raggiungere i 10 alla 19esima miliardi di eV, gli MPG, tutti e 81 (mi spiace molto per quello di cibernetica biologica a Tubinga : roba da macellai, al confronto : ma per scoprire il senso dell'universo bisogna scoprirlo tutto, se no che gusto c'è?), sono collassati su loro stessi con un onomatopeico ''puf''. I 21 grammi di Inarritu salutano e ringraziano. C'è di buono che pure Inarritu è finito in quel ''puf'' (con tutti noi, ma ne valeva la pena). Punto. Due punti. E punto e virgola, toh, abbondandis'id abbondandum! https://www.youtube.com/watch?v=-fEl_CUwO94

    4. maurizio73
      di maurizio73

      Senza nulla a pretendere...io mi fermerei pure qui con l'effetto farfalla ;)

    5. mck
      di mck

      [faccina triste]

  3. amandagriss
    di amandagriss

    non mi è dispiaciuto, io però non l'ho trovato un film freddino, un paio di emozioni le smuove... elemento grazioso del film e che rispecchia il vissuto da single della protagonista è la macchinia elettrica, di un blu e di dimensioni tali che pare un giocattolo, stupendo quando la ricarica appena tornataa casa :))

    1. maurizio73
      di maurizio73

      Le emozioni sono sempre personali, come i giudizi. In questo caso la macchina elettrica è pure...galeotta.Ciao Anto!

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