Regia di Luchino Visconti vedi scheda film
Melodramma di vaste ambizioni e di complesse influenze letterarie (alcuni episodi del film sono ispirati al romanzo "Il ponte della Ghisolfa" di Giovanni Testori, ma fra le opere che l'hanno influenzato c'è anche l'Idiota di Dostojevskij) in cui si disegna lo schema, tipico del regista, della disgregazione di una famiglia alle prese con la civiltà industriale e l'emarginazione in una grande città. Film di ampio respiro narrativo, di ispirazione vigorosa e forte drammaticità che tocca il suo vertice nella scena dell'uccisione di Nadia all'Idroscalo, una delle scene madri più memorabili e laceranti della Storia del cinema italiano. Giustamente sono state evocate le tragedie greche per la straziante intensità di molte sequenze, così come è appropriato il paragone con il più recente "Furore" di John Steinbeck e con la versione cinematografica di John Ford. Tutti gli attori sono diretti splendidamente, con un Alain Delon ormai in odore di divismo che fornisce una convincente performance nel ruolo dell'angelico Rocco e un Renato Salvatori che, pur doppiato da Riccardo Cucciolla, vi trova il migliore ruolo della sua carriera; ottime anche le prestazioni di Annie Girardot nei panni della prostituta Nadia, a cui appartengono alcuni dei brani più incisivi in termini di recitazione come la scena con Rocco in cima al Duomo di Milano, e Katina Paxinou in quelli della madre della famiglia Parondi. "Rocco e i suoi fratelli" rappresenta una vera e propria pietra miliare nell'itinerario artistico di Visconti: può sembrare meno innovativo di altre opere uscite nel fatidico 1960, come L'avventura di Antonioni, La dolce vita di Fellini o Fino all'ultimo respiro di Godard, ma, nella sua costruzione di romanzo cinematografico diviso in capitoli che attinge ampiamente al melodramma, trova una sua coerenza e una sua forza emotiva indiscutibili, che lo elevano al rango di capolavoro. Insostituibile contributo del direttore della fotografia Giuseppe Rotunno con un bianconero ricchissimo di tonalità e potentemente evocativo. Il film di Visconti, inoltre, avrà un'indubbia influenza su altre saghe familiari cinematografiche, come quella delle famiglia Corleone nei vari capitoli de Il padrino di Coppola.
VOTO 10/10
Rocco e i suoi fratelli (1960): Annie Girardot, Renato Salvatori
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