Espandi menu
cerca
Riflessi in un occhio d'oro

Regia di John Huston vedi scheda film

Recensioni

L'autore

steno79

steno79

Iscritto dal 7 gennaio 2003 Vai al suo profilo
  • Seguaci 246
  • Post 22
  • Recensioni 1847
  • Playlist 106
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Riflessi in un occhio d'oro

di steno79
8 stelle

"Riflessi in un occhio d'oro" è un film che resta misconosciuto nell'opera omnia di John Huston, un dramma psicologico tratto da un romanzo di Carson McCullers che all'epoca fu un fiasco sia di pubblico che di critica, ma che per fortuna in seguito è stato ripreso con molto più interesse.

Una storia di tradimenti e pulsioni segrete ambientata in un forte militare in Georgia, dove un pezzo grosso dell'esercito, Pendleton, porta avanti un matrimonio di facciata con Leonore, da lei tradito con il colonnello Morris, ma lo stesso Pendleton prova una segreta attrazione per il soldato Williams, che innescherà una tragedia che era nell'aria fin dalle prime sequenze.

Il film ha una struttura più o meno "corale", anche se poi restano centrali le vicende della coppia formata da Pendleton e Leonora, la coppia di amici Morris e Alison con il loro domestico Anacleto. Molto interessante come studio sulla nevrosi e sulla repressione sessuale, non a caso ambientato in un milieu militare dove il culto della forma e della disciplina è sovrano, "Riflessi in un occhio d'oro" è un film che è stato ingiustamente sottovalutato, ma in realtà abbiamo a che fare con un'opera matura, certamente disincantata, dove i personaggi e le loro dinamiche di potere e sottomissione vengono analizzati con intelligenza e sensibilità, rifuggendo da soluzioni più scontate. Anche a livello formale Huston ritrova il brio dei suoi tempi migliori, per quanto io sia riuscito a rivedere il film in una copia stampata con colori "normali" e non con la dominante "giallo-oro" di cui si fa menzione in molti commenti, e che secondo Mereghetti lo trasforma in un "bianco e nero a colori".

Sarei curioso di sapere quanto Huston sia rimasto fedele alla prosa della McCullers, tuttavia il film preso come creazione autonoma nel complesso funziona, forse con qualche passaggio tirato un po' per le lunghe, ma resta decisamente inquietante il rapporto di sguardi fra il personaggio interpretato da Marlon Brando e il soldato che circuisce sua moglie, dove l'attore ritrova la sua vena migliore suggerendo con estrema efficacia l'alienazione e la sostanziale solitudine del maggiore. Nel cast molto buona anche la prestazione di Elizabeth Taylor che era appena reduce dal secondo Oscar per "Virginia Woolf", qui credo per la prima e unica volta in coppia con Brando, ma molto forte anche la caratterizzazione di Alison da parte di Julie Harris, e non passa assolutamente inosservato l'esordio di Robert Forster, che farà strada.

Senza volerne fare un capolavoro come vorrebbero i suoi fan più accaniti, "Riflessi in un occhio d'oro" resta una pellicola suggestiva, da riscoprire, uno di quei film dove Huston porta avanti il suo discorso laico sulla condizione umana in maniera più ispirata e coinvolgente della media. Voto 8/10

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati