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Queen Kelly

Regia di Erich von Stroheim vedi scheda film

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La recensione su Queen Kelly

di obyone
8 stelle

 

Gloria Swanson, Walter Byron

Queen Kelly (1928): Gloria Swanson, Walter Byron

 

Venezia 82. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica.

La storia di questo film parla di una produzione travagliata e di un finale spiacevole. Gloria Swanson, diva del muto, produsse "Queen Kelly" nel 1928 con l'obiettivo di bissare il successo del precendente "Tristana e la maschera". Decise, perciò, di affidare la direzione del progetto al regista del momento Erich von Stroheim. Il meglio che c'era sulla piazza. Von Stroheim, tuttavia, era lo scrupoloso esecutore di un cinema che richiedeva la massima attenzione. Tutto doveva collimare prima di ogni ciak. Lo sfarzo della ricostruzione scenica e la meticolosità del regista fecero lievitare i costi, tanto che Swanson fu costretta a licenziare il regista a due mesi dall'inizio delle riprese, sotto il peso di un debito salito all'ingente somma di 80.000 dollari. Il film a quel punto era diretto per un terzo del totale. La sceneggiatura prevedeva, infatti, almeno 5 ore di girato. Troppe. La diva mise il film in un cassetto e lì rimase per anni. In seguito avrebbe girato con Richard Boleslawski un finale che avrebbe messo fine, anzitempo, al racconto, privandolo della sua epica.

Nel 1932, quando ormai il sonoro aveva completamente soppiantato il muto, "Queen Kelly" raggiunse le sale di alcuni paesi. Per gli Stati Uniti era troppo tardi. Nel 1985 il film fu ripreso e restaurato. Ciò comportò l'eliminazione del finale posticcio voluto dall'attrice e produttrice. Furono aggiunte, invece, le parti già girate da von Stroheim che, a seguito del montaggio di Swanson/Boleslawski, non avevano più senso.

Nell'ultima versione del restauratore Dennis Doros, che già giovanissimo si era occupato del primo maquillage, ci si spinge oltre immaginando come sarebbe stato il film completo di von Stroheim. L'immaginazione di Dennis Doros viene contagiata da nuovi materiali recuperati dall'archivio di Gloria Swanson.

Il restauro di Doros rende giustizia alle immagini originali e provocatorie del regista austriaco. La colonna sonora prodotta per l'occasione dal musicista Eli Denson ne valorizza, invece, i passaggi riproducendo, attraverso gli archi e lo xilofono, rumori, risate e suoni che sarebbero scaturiti dal sonoro, semmai ci fosse stato nel 1928. Doros ci riporta indietro di quasi cent'anni, ci regala la purezza della pellicola uscita nel 1932 ma c'è un ma. Vale davvero la pena portare a termine un'operazione di questo genere? Tolto il restauro, doveroso e sacrosanto, serve a qualcosa immaginare un film che non è mai stato tale? È giusto utilizzare frammenti video e fotografie, scattate tra il novembre del 1928 e il gennaio 1929, per realizzare i due terzi di film che mai erano stato girati? Ai posteri la sentenza. Tra mille perplessità sull'assennatezza dell'operazione non ci resta che godere la bellezza delle immagini e la spregiudicatezza del regista che nel 1928 aveva ben chiaro quanto desiderava. Ovvero sfidare la censura. Von Stroheim osò riprendere la regina nel suo letto, vestita esclusivamente di un voluminoso e docile persiano bianco. Girò alcune scene dall'erotismo spregiudicato e birichino che fecero imbestialire i produttori. Il lancio dei mutandoni addosso al principe Wolfram è l'irriverente espressione di una sessualità giovane e spensierata mentre il romantico abbraccio tra Kelly ed il suo principe azzurro trasuda un intenso desiderio carnale e la bellezza di un sentimento profondo. Il primo rappresentato dal respiro affannoso dell'uomo che affonda il naso tra i capelli scompigliati dell'amata, il secondo incarnato da una guancia femminile che accarezza il petalo casto di un fiore virginale. Von Stroheim non potè finire "Queen Kelly", ed il contraccolpo di tale insuccesso mandò a monte la sua carriera di regista, ma quel che lasciò compiuto di tale pellicola e più che sufficiente in termini di bellezza cinematografica per rendere immortale il sorriso di Gloria Swanson e della sua regina Kelly. 

 

Seena Owen

Queen Kelly (1928): Seena Owen

 

 

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