Regia di Ted Kotcheff vedi scheda film
Danny è una giovane promessa della ginnastica, la sua specialità è la sbarra e in apertura sui titoli di testa lo vediamo perfezionare l'uscita tracciando una linea sul materassino: se atterrando è al di là della riga perde sempre l'equilibrio e la scena risulta alquanto simbolica per il seguito della storia visto che il protagonista perderà spesso l'equilibrio e non solo quello fisico ma anche mentale.
La gara è un successo e la sua uscita perfetta tanto che il ragazzo vuole fare il grande passo ed andare a vivere da solo, la sua ricca famiglia texana che vive in una bella villa con piscina è d'accordo e il ragazzo con il sostegno dei suoi cari trasloca in un appartamento in città e tutto sembra andare per il meglio.
I problemi iniziano per Danny quando si invaghisce di Rebecca, una ragazza più grande di lui che è affiliata alla setta religiosa di Homeland condotta dal predicatore Neil Kirklander che professa il suo credo anticonsumismo, la devozione a dio e il divieto al sesso ma in realtà è il classico ciarlatano manipolatore che sfrutta giovani sbandati dalle menti semplici per il suo tornaconto economico con cui mandare avanti la sua comune dalla quale è ovviamente proibito svignarsela e molti non ne hanno nessuna intenzione visto che il lavaggio del cervello al quale vengono sottoposti li assoggetta al culto in maniera maniacale.
Danny non crede molto a ciò che lo circonda ma alla fine cede e la sua famiglia per riportarlo a casa faticherà parecchio dovendo anche assoldare Charles Pratt, un professionista in queste situazioni di ragazzi fuggiti da casa per aggregarsi alle sette religiose ma il suo compito sarà soprattutto quello di far rinsavire il ragazzo ormai plagiato al credo di Kirklander e comunque innamorato di Rebecca che nonostante si sia rivelata una serva del pazzo predicatore è forse il vero motivo per cui Danny si sia asoogettato al culto.
L'anno in cui il talentoso Ted Kotcheff realizzò Rambo, il suo più grande successo, sfornò anche questo film incentrato su una setta religiosa capace di sconvolgere la vita di una famiglia agiata e felice sottraendogli il figliol prodigo: la strage condotta dal reverendo
Jones in Guyana era successa da una manciata di anni mentre quella di Heaven's Gate e l'assedio di Waco dovevano ancora avvenire, il soggetto è quindi sempre caldo nelle cronache americane ma il film ebbe poco successo, immeritatamente perchè non è eccezionale ma comunque godibile e la regia è sempre molto inventiva, il cast a parte rari casi risulta azzeccato e funzionale, poco riuscita invece la sceneggiatura con dialoghi non sempre brillanti.
La prima parte è più interessante avvincente ed inquietante soprattutto ad Homeland che da una sensazione di artefatto e fasullo come i suoi ospiti con le sue strutture asettiche e le piramidi a specchio fantascentifiche poi Danny torna a casa ed il film diventa claustofobrico delirante e caotico nella lunga sequenza in cui un James Woods psicoesorcista decondiziona il ragazzo dalla sua lobotomia: Kotcheff da sfogo alla sua fantasia utilizzando lenti anamorfiche e prospettive sghembe per collegare la mente dello spettatore con l'ottica del ragazzo che vede tutti come dei nemici e Woods come un lucertolone viscido in una allucinazione perversa, il risultato è eccellente ma verso il finale il film va in calando e perde un po' di mordente con molto screen time dedicato al punto debole della storia ovvero il rapporto fra Danny e Rebecca troppo contorto e nato sotto una cattiva stella per essere credibile.
Michael O'Keefe è ben calato nel personaggio di Danny e riesce a separare bene le due immagini divise del suo carattere come suggerisce il titolo originale ma Karen Allen non dà una bella prova nella parte di Rebecca, forse perchè sostituì Tatum O'Neil che al tempo aveva diciassette anni e doveva quindi dar vita ad una adolescente come Danny ma non poteva lavorare di notte ed allora adattarono il personaggio per la Allen in una donna più matura, sbagliando secondo me e anche la chimica con O'Keefe non è eccelsa, la scena migliore tra i due è la primissima in cui si incontrano in un pub e si capisce subito che lui è cascato tra le grinfie di una sbandata manipolatrice non del tutto sana, la scena peggiore nettamente l'ultima.
Il cult leader è affidato a un Peter Fonda easy muther fucker al punto giusto, Brian Dennehy è un buon buon padre di famiglia ma riesce ovviamente meglio in ruoli più autoritari visto che qui è completamente travolto dagli eventi, bravissimo Michael Sacks nel ruolo di uno dei seguaci più minacciosi di Kirklander e visto che è il protagonista di Mattatoio 5 che è uno dei miei film preferiti mi piace sempre vederlo al lavoro.
Dulcis in fundo cinque righe vanno scritte per la mina vagante del film negli scatti di ira e le smorfie di James Woods che dà vita a Charles Pratt lo specialista in recupero scappati di casa: un po' fanfarone poco professionale e casinista è sicuramente il personaggio più memorabile del film e la prova del grande Woods seppur sopra le righe è efficace e comunque Pratt per la modica cifra di diecimila dollari cash ha riportato la pecorella smarrita a casa facendogli anche tornare il lume della ragione senza però cancellare lo strapazzo fisico e mentale al quale Danny è stato sottoposto e di riflesso la sua famiglia..
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