Regia di Dario Argento vedi scheda film
Il terrore si colora di Argento. La regia in stato di grazia ci dona un film unico, di un profondo color rosso che negli anni non sbiadisce.
Dopo la visione, le cantilene dei bambini riusciranno solo a farvi accapponare la pelle. Argento dirige un horror pressoché perfetto, plasmando con maestria tutti i necessari ingredienti del genere, sia nella forma che nella sostanza. Sin dall'iniziale sigla il regista dissemina in modo illuminato indizi e suggestioni, alternando intelligentemente momenti di nervosa ironia ad esplosioni di cruda violenza, così da acuire progressivamente la tensione nello spettatore, che sale fino alla finale rivelazione con la quale tutto acquista un senso. Alcune scene sono geniali nella costruzione visiva e narrativa, così come è brillante la scelta di una colonna sonora che ancora oggi riecheggia come perfetto accompagnamento dei peggiori incubi. Senza contare l'artificio del "volto dell'assassino" che certifica l'incredbile creatività di un artista al massimo livello. L'esempio più alto della suspense all'italiana, al quale i piccoli difetti donano un unicità inalterabile. Unico.
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