Regia di Lucía Puenzo vedi scheda film
Partendo dal romanzo della stessa regista, in questa valida pellicola vengono seguite le vicende del criminale nazista Mengele e, anche se a tratti romanzato, il film restituisce un valido ritratto della copertura di cui goderono molti ex gerarchi nazisti durante la latitanza in Sud-America
Il criminale nazista Josef Mengele, famoso per gli esperimenti sui gemelli (e non solo), volti a dimostrare le sue tesi di genetica da asservire al culto della razza ariana, è il protagonista di questa buona pellicola di Lucia Puenzo (autrice anche del romanzo "Il medico tedesco" a cui è ispirato). La latitanza in Argentina, dove svilupperà ancora i suoi studi, complice la copertura offerta a numerosi criminali del Reich, sarà foriera di un morboso rapporto con la figlia della famiglia che lo ospita, portatrice di un malattia genetica che ne rallenta la crescita. E se l'ulteriore nascita in famiglia di due gemelli sembra fin troppo "telefonata", visti i trascorsi di Mengele, il film comunque mantiene un buon grado di tensione, aiutato anche da un'ambientazione di isolamento in una natura incontaminata e dal saper dosare i colpi di scena con una certa perizia. Non un film memorabile, ma una di quelle pellicole che si può considerare comunque superiore alla media.
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