Regia di Flavio Mogherini vedi scheda film
Un tipico film dell'Italia al pari del contemporaneo "Il Comune senso del pudore" di Sordi(migliore), in cui sorgevano le prime vere riviste di nudo frontale e integrale(ma ancora senza le potte aperte, per quello ci vorrà soprattutto Le Ore), e imperversavano culi, pelo e poppe su ogni rivista e copertina ''di attualità, politica, cultura, informazione". Panorama, Epoca, L'Espresso, L'Europeo, ABC, etc., Sto parlando evidentemente dei mitici Men, Penthouse, e soprattutto l'italiana Playmen della Tattito e di Carlo Maietto, la cui amante Janet Agren era campionessa di servizio fotografici e copertine nuda, e in questo film è infatti la protagonista femminile. Giovane professorina dalle fregole frustrate nella repressissima Catania degli anni '70, che come accadeva nelle commedie del tempo si concede incredibilmente a un trippone come Pozzetto-comunque sempre bravo e unico elemento di valore del film-, oltre che la campionessa delle milf nude come si direbbe oggi, Miranda Martino.
Per il resto dietro la risibile pretesa di fare commedia italiana del glorioso filone "di custome", e critica sociale, sulle arretratezze sessuali del sud al confronto con un nudista e professore di prima nomina miliardario di famiglia, oltretutto del progredito nord Milano, e che vuole sdoganare l'educazione sessuale laddove esso è soprattutto materia di "tragedia", peccato, e segreto confessionale; è invece la solita commedia sexy, scollacciata e "cochòn" come si diceva al tempo e furoreggiava ai botteghini, frivola di impianto borghese come praticamente tutto il cinema di Mogherini. Un buon calligrafo e scenografo, ma senza spessore che non sia l'involucro soave e suadente. Esattamente come un pò la figlia.
Bravo ma non è una novità, Stefano Sarta Flores preside della vetusta scuola. Non male l'intero gineceo femminile con anche donne piacenti ma un pò passatelle e sempre belle, interessanti, la sfortunata Liana Trouchè, Valeria Fabrizi, c'è pure una megafiga come Magali Noël sacrificata nel ruolo, e non vera protagonista come indicato sui manifesto, .
Ha il forse infausto "merito", di essere l'esordio nei titoli e nella assistenza produttiva al padre Luigi, di un circa 25enne Aurelio De Laurentiis, il Tycoon e uomo italiano più potente del cinema(e ti dice tutto del livello generale), soprattutto trash, che proprio in quell'anno con il padre fonderà la (ancora "Auro"), Filmauro.
Fu un successo commerciale e dette la stura per gli altri e in alcuni casi migliori, con un campione degli incassi come Pozzetto.
Ridicola la sequenza iniziale in spiaggia nudista con la grande Borboni in sedia a rotelle, e tutte belle fighe e modelli nudi e non invertiti o sfatti anziani e non, per dare l'idea del realismo successivo di tutto il film, da servizio di Angelo Frontoni, o Roberto Rocchi, Paolo Tallarigo ecc.
Riz Ortolani elegante ma sottotono.
Sprecati Ugo Pirro e Francesco Massaro, per la sceneggiatura.
Mai uscito in DVD ma solo nella ormai vetusta e svanita, nebbiosa e granulosa, vhs De Laurentiis/Ricordi Video. Presente su YT. In tv passava tagliato, e non di 107'
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