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La notte

Regia di Michelangelo Antonioni vedi scheda film

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La recensione su La notte

di steno79
9 stelle

Dramma dell'alienazione borghese all'interno della società neocapitalistica italiana degli anni '60 centrato su una coppia in crisi e sul suo breve percorso fra una visita a un amico morente e una festa in casa di un ricco industriale che sancirà definitivamente la fine del loro rapporto. Tra i due personaggi quello della moglie è il meglio costruito, grazie anche a una sensibile e intelligente interpretazione di Jeanne Moreau che ne rende con grande intensità il tormento interiore (memorabile la sua passeggiata da sola per i sobborghi di Milano, che sembra quasi una citazione da "Ascensore per il patibolo" di Louis Malle, con la stessa attrice). Il personaggio di Marcello Mastroianni, invece, è costruito secondo schemi più tradizionali che sono quelli tipici dell'intellettuale in crisi, ma il grande attore riesce comunque a portarvi in dono il suo talento e la sua capacità di introspezione, per quanto su un registro più grave rispetto all'interpretazione nel coevo "La dolce vita". Meno lucido dell'"Avventura" e con un'ombra di intellettualismo tipica dei lavori di questo periodo dell'autore, ma ugualmente acuto nel mettere in relazione il disamore e la crisi dei sentimenti con lo sfaldarsi dei valori in una società allora in rapida evoluzione. Monica Vitti stavolta ha un ruolo da comprimaria nei panni di Valentina, la figlia dell'industriale: personaggio non troppo differente dalle altre creature antonioniane interpretate nelle altre pellicole del maestro, reso in maniera sobria e senza i manierismi a cui talvolta si abbandonava l'attrice (e infatti si meritò un Nastro d'argento come migliore attrice non protagonista). Nella famosa Trilogia dell'incomunicabilità "La notte" occupa la posizione centrale, resta forse un gradino al di sotto anche de "L'eclisse" per quanto riguarda l'innovazione del linguaggio ma può essere considerato ugualmente un capolavoro degli anni Sessanta, all'epoca vinse l'Orso d'oro a Berlino e fu l'incasso più alto in Italia fra i tre film della Trilogia, resta un'opera ammirevole nell'analisi delle tematiche proposte e nello stile decisamente moderno, con molti pezzi di bravura registica fra cui la scena in cui la coppia ascolta un'esibizione jazzistica in un locale. 

Voto 9/10

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