Regia di Giuliano Montaldo vedi scheda film
Questo film, diretto e co-sceneggiato da Giuliano Montaldo, allora ottantenne, mentre ribadisce l'amore di un regista attempato per il cinema, racconta, con esiti incerti, la storia di un ingegnere fallito, che si muove in una scura Torino fotografata benissimo da Arnaldo Catinari.
È una vita difficile quella di Nicola (Pierfrancesco Favino), industriale-ingegnere, travolto dalla durezza della crisi che aveva colpito anche la fabbrica di pannelli fotovoltaici ereditata dal patrimonio familiare e ben radicata nel territorio della collina torinese.
Dopo aver elaborato il progetto per un nuovo pannello, che non aveva trovato banche disposte a finanziarglielo, Nicola, con uno stratagemma deplorevole, aveva ottenuto dalle banche tedesche il finanziamento tanto atteso, e aveva scoperto, infine, che i banchieri tedeschi non erano stati così ingenui da cadere nella sua trappola...
A questa storia - prendendo, ahimè, il sopravvento nel racconto - si accompagna la love story dell’uomo: la moglie Laura (Carolina Crescentini) lo ama e lo difende contro gli attacchi della ricchissima madre che lo giudica, non a torto, una nullità.
La graziosa Laura è, però, fortemente attratta da Gabriel (Eduard Gabia), il garagista rumeno che si prende cura della sua automobile.
Non si comprende bene, insomma, se a Nicola stia più a cuore darsi da fare per rilanciare l'azienda o pedinare la moglie fedifraga: il finale ha dell'incredibile ed è degno di un romanzone d'appendice.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta