Regia di F.W. Murnau vedi scheda film
Uscito nello stesso anno del mitico "Nosferatu", questo "Phantom" di Murnau resta film decisamente poco conosciuto, a lungo considerato perduto ma poi ritrovato e restaurato: è la storia drammatica di Lorenz, un modesto impiegato comunale che sogna di diventare un poeta ma vive con una madre oppressiva e una sorella che si prostituisce, finché un giorno non viene investito per strada da una carrozza condotta da una certa Veronika, per cui prova un tale colpo di fulmine da cercare ossessivamente di ritrovarla, darsi al crimine e spendere senza freno i soldi prestatigli da una ricca zia per una ragazza che sembra essere il "doppio" di Veronika.
Si tratta di un melodramma decisamente cupo, tragico, in qualche momento perfino accostabile all'horror di "Nosferatu", costruito su un lungo flashback e pregno di tematiche tipiche dell'Espressionismo come l'ossessione per il Fantasma, in questo caso femminile, che spinge Lorenz sulla via dell'inganno e della perdizione, ossessione mirabilmente sintetizzata a livello visivo in alcune sequenze dove Lorenz assiste ad allucinazioni e vede le case che lo circondano che sembrano crollargli addosso.
Il film non ha una reputazione paragonabile ai grandi capolavori dell'autore, soprattutto a causa di certe insistenze melo' decisamente sottolineate anche per un prodotto dell'epoca, e un po' tutti i commentatori hanno osservato che Alfred Abel risulta piuttosto vecchio per la parte del protagonista; bisogna però osservare che la messa in scena di Murnau si basa su inquadrature costruite con grande cura, dove si ritrova ad esempio la profondità di campo, molti anni prima di Quarto potere, ma anche scenografie che in certi momenti fanno pensare al "Gabinetto del dottor Caligari" nella deformazione visiva e nella costruzione di un'atmosfera onirica e allucinata che resta all'attivo del film e ne riscatta alcune fragilità nella scrittura. Buono il contributo degli attori, con un Abel che in qualche modo anticipa il ruolo che interpreterà in "Metropolis", ma da segnalare almeno l'affascinante Lil Dagover nella parte della fidanzata trascurata e Lya De Putti nel doppio ruolo dell'impossibile oggetto del desiderio.
Tratto da un romanzo del premio Nobel Gerhart Hauptmann e sceneggiato dalla moglie di Fritz Lang Thea von Harbou, "Fantasma" non è una delle vette di Murnau ma merita di venire considerato dopo tanti anni di ingiustificato oblio.
Voto 8/10
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