Regia di Neil Jordan vedi scheda film
Difficile non farsi sedurre dall'Irlanda e dai suoi angoli meravigliosi e ancora più difficile sfuggire al fascino di una fiaba irlandese scritta in punta di penna e trasposta con leggera eleganza da Neil Jordan.Il cui cinema torna sempre a brillare quando ritorna all'alma mater e quando le dimensioni produttive ritornano ad essere nettamente inferiori al magniloquente gigantismo tipico di Hollywood.Sarà un caso ma i film migliori dell'inafferrabile Mr Jordan sono sempre quelli girati al di qua dell'oceano.E comunque già in passato il regista ha dimostrato di trovarsi a proprio agio nel raccontare storie sospese tra fiaba e realtà:impossibile dimenticare il mondo dickensiano di The Butcher Boy(Il garzone del macellaio) o la surreale fuga degli animali da circo nel misterioso The Miracle(Un amore,forse due).Qui la storia è quella di un pescatore che nella sua rete un giorno trova una bellissima ragazza.E crede che le sia piovuta dal cielo più che arrivata dal mare perchè se non bastasse da solo l'evento straordinario appena citato,la ragazza conosce anche una misteriosa canzone che riempie le reti del pescatore .Ma forse i sogni a volte si avverano in vie misteriose per l'umano comprendonio.Il film di Jordan è delizioso quando resta sospeso in un limbo dove l'impossibile appare possibile.E' delicato nel tratteggio dei personaggi:il pescatore divorziato,Syracuse detto Circus, che abita da solo in una catapecchia vicina al mare e vede un pò di fortuna solo dopo l'arrivo di Ondine,la figlia del pescatore che vive con la madre alcolizzata di lungo corso(e questo la dice tutta sull'affidabilità di Circus) che appare molto più matura di entrambi i suoi genitori,la stessa Ondine ,misteriosa con più di un cono d'ombra che volente o nolente diventa presto il centro dell'attenzione del paese.La regia di Jordan è efficace anche nel descrivere con rapide notazioni l'ambiente in cui vivono Circus e la figlia:un paesino sulla riva del mare con le sue case colorate e gli abitanti che si conoscono tutti per nome,un microcosmo a tenuta stagna.Un bel posto per ambientare un favola fuori dal tempo.Ondine è un piacevole divertissment trasversale che non appartiene a un genere specifico,un film che delizia gli occhi ma soprattutto le orecchie dall'alto di una colonna sonora veramente centrata(presenti anche gli evocativi islandesi Sigur Ros),intriso del buonismo classico delle storie che le nonne raccontano ai nipoti.Peccato che non finisca qualche minuto prima,precedentemente alla svolta realistica di tutto il racconto che conduce al finale del film.Svolta forse troppo dissonante con quanto visto prima che fa sentire allo spettatore la stessa delusione che ha il bambino quando,terminata la sua fiaba preferita,si accorge che vive in un mondo diverso da quello in cui era totalmente immerso fino a pochi istanti prima.Ecco,forse è questo l'unico torto del film di Neil Jordan che tuttavia si conferma narratore di grande talento e regista molto più ispirato quando sente l'aria di casa.E se avesse voluto mettere alla prova la nostra capacità o incapacità di lasciarsi trasportare dai sogni?
come al solito è un illustratore superiore alla norma
non dispiace
veramente bella
parte secondaria
il feticcio di Jordan,da malavitoso ora ha parti da prete
una bella scoperta questa bambina lontana dal clichet del piccolo mostro hollywoodiano..
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Bene leggere una recensione positiva su un film che non ho proprio capito come mai non sia passato nei nostri cinema! Per fortuna si son salvati in corner proponendolo in dvd (io l'ho comprato a scatola chiusa) e sulle pay-tv. ;-)
ciao dany.Non è il miglior film di Jordan(anche se incomprensibile la sua assenza dalle sale con le porcate che si vedono in giro) ma è comunque sempre molto interessante.Basta credere un pò alle favole.Un saluto.
Eheh, era obiettivamente difficile credere che un film così potesse essere paragonabile ai migliori film del regista (che ha fatto almeno 4/5 film molto buoni), ma le favole sono da un lato rischiose, ma anche in rado di regalare piacevoli sorprese (come pare qui). Ciao Emidio!!
Diciamo che difficile non farsi sedurre dall'Irlanda .....per Bradipo! Il film è ambientato nella penisola di Beara che si stende a sud di Kenmare, "primo" villaggio da cui si parte per il più famoso Ring of Kerry .... un mare fatto di anfratti dove si annidavano i pirati, i poveracci, e le sirene forse. Bei ricordi, di ciò che non fu. Film così così ma l'Irlanda selvaggia, affascinante e disastrata resta impressa
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