Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film
Dramma mascherato da thriller, con riferimenti psiconalitici. Alfred Hitchcock punta tutto sulla costruzione della protagonista, una donna dall'oscuro passato che cela un episodio traumatico che ne ha influenzato pesantemente il futuro.
Notevole per soluzioni registiche (le soggettive durante la corsa a cavallo con la macchina da presa che simula il salto degli ostacoli, il piano sequenza del prologo) e per montaggio (il passato che riemerge in rapide inquadrature funzionali a evidenziare le psicosi che aggrediscono la protagonista), pecca qualcosa sul versante dello sviluppo del soggetto. Alcuni snodi sono semplificati (si veda lo sblocco finale, con la protagonista che parla con voce da bambina), mentre alcune scelte narrative non si rivelano utili ai fini della trama (il rapporto col cavallo e la brutta fine a cui è destinato). Tutto gioca sulla caratterizzazione di Marnie e sugli sforzi del marito (il bravo Sean Connery) di aiutarla a superare le fobie e i blocchi psichici. Dario Argento prenderà qua lo spunto per l'antefatto di Profondo Rosso, mentre Corbucci ironizzerà sul colore rosso con l'alternanza di immagini cadenzate dal montaggio sul volto del suo protagonista imitando quanto fatto qua da Hitchcock. In conclusione un buon film, ma non privo di difetti.
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