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Dogtooth

Regia di Yorgos Lanthimos vedi scheda film

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Thrombeldimbar

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La recensione su Dogtooth

di Thrombeldimbar
6 stelle

Dogtooth, il dente canino tagliente, mi verrebbe da pensare a una sorta di ossimoro metaforico come deterrente sviante dal compiere una determinata azione di salvezza. 

 

- Un bambino è pronto a lasciare la sua casa quando il "canino" destro cade, o il sinistro è lo stesso.. 

Soltanto allora l'organismo è pronto per affrontare tutti i pericoli che ci sono. Per uscire di casa senza correre dei rischi bisogna prendere l'auto, ma solo quando il canino destro, o il sinistro, ricresce siamo pronti per guidare.. - 

 

Questo è un'estratto orale, sicuramente quello più importante, di una "dittatura" che deve essere rispettata da tutti. Ad imporla è il padre (Christos Stergioglou), di una famiglia greca benestante composta da tre figli e una moglie, tutti con evidenti disfunzioni neuronali. Le stranezze del padre assumono caratteristiche grottesche, quasi comiche, che vanno a distorgere completamente la realtà a quelle fragili personalità assuefatte alla sua malattia contagiosa. Una pazzia teatrale, folcloristica quella del capofamiglia, che manifesta tutto il suo malsano ingegno controproducente.. La madre, al contempo, dà il proprio contributo insegnando tramite catatoniche registrazioni, un significato sbagliato alle parole di uso comune, questo per frenare la "pericolosa curiosità" dei propri figli. Inoltre la villa con piscina e il bel giardino rasato all'inglese, assumono il concreto ruolo del mondo esistente conosciuto, di prigione dorata dell'ignoranza. Gli attori sono stati scelti con cura offrendo delle buone recitazione ben integrate nel contesto. L'atmosfera che si respira in questo film dell'eclettico regista greco è satura di inquietudine, ma per tutti i familiari questo aspetto ovviamente non è altro che uno "stile" di vita statico privo di alternative.. Il film stupisce perchè il significato che trasmette allo spettatore non è incentrato sul "perchè", bensì sulle inaspettate e pericolose conseguenze. Questo particolare aspetto non è da sottovalutare, perchè capace di mettere in evidenza, in maniera ricercata, una lucida visione sulle sfaccettature delle azioni cognitive elaborate da una mente disturbata. 

Yorgos Lanthimos scelse un approccio registico radicale, verosimile, eliminando nella sceneggiatura ogni sfumatura di surrealismo. Dogtooth è un delirante affresco concettuale, anche se l'originalità della storia non è certo pervenuta. Pellicole come "L'angelo sterminatore", "Salò o le 120 giornate di Sodoma" o pure il più recente "The Village" sono stati indubbiamente d'ispirazione, ma in questo film il dramma non viene mistificato in forme fantastiche o addirittura astratte. È un dramma che non racconta un giusto o uno sbagliato, ma analizza una pazzia complessa costituita da invidia, rabbia, vendetta, o dall'odio riconoscibile verso un membro della famiglia. Un film che mette a nudo una realtà degli eventi possibile, mostrando in modo disinibito scene di sesso. Scene di incesti più assurdi, di immagini truculente, indispensabili per raccontare situazioni al limite del paradosso quanto mai esistite.. Il film va compreso, senza scendere ad analisi affrettate e poco approfondite. Anche il finale sembra affrettato, troncato di netto, quando in verità non fa altro che mostrare una possibile e sconcertante soluzione al dolore di un'esistenza condizionata..

 

Attori protagonisti: Christos Stergioglou (il fratello), Angeliki Papoulia (Sorella maggiore), Mary Tsoni (Sorella minore), Michele Valley (la madre), Anna Kalaitzidou (Christina). 

 

6-7/10

 

scena

Dogtooth (2009): scena

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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