Espandi menu
cerca
Nemico pubblico. Public Enemies

Regia di Michael Mann vedi scheda film

Recensioni

L'autore

michele_apicella

michele_apicella

Iscritto dall'8 settembre 2003 Vai al suo profilo
  • Seguaci 1
  • Post -
  • Recensioni 33
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi
Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Nemico pubblico. Public Enemies

di michele_apicella
8 stelle

Epic Mickey

 

Micheal Mann è quanto di più vicino abbiamo oggi ad un creatore di epica: genere letterario e culturale forse consumato e disintegrato nel post-moderno, ma che rimane una necessità dell'umano (forse).

Tutto nel suo cinema concorre a creare una mitologia, una narrazione oltre il temporale che possa divenire icastica e senza tempo. In questo film l'elemento chiave non è il realismo (che in realtà essendo iper-realismo diviene una cosa completamente staccata dal reale), nè la storia (che non c'entra nulla con il mito senza tempo, essendo dipendente dal tempo), ma è l'evidente e cosciente ricerca di eternità di Dillinger - il cinema onnipresente nel film ne è la chiave, come luogo supremo di costruzione dei miti contemporanei. Dillinger si sente ormai Clark Gable, abbandona il tempo e si sposta nella dimensione eterna, là dove è adesso e da dove ancora lo ricordiamo (come questo film fa in uno splendido gioco meta-cinematografico).

La sequenza migliore del film dove un Dilllinger ormai ultra-dimensionale visita la "Dillinger Room" e osserva le icone che celebrano lui e i suoi sodali (che sono tutti "morti" a differenza sua), le sue gesta, le sue notizie con la soddisfazione di chi osserva il proprio monumento.

 

La fotografia splendida di Spinotti costruita sul contrasto e su luci taglienti che costruiscono le immagini fa il resto - aggiungiamo l'uso delle palette dei colori che virano sullo scuro o sul seppia, sull'ocra dei raggi solari o sul blu freddo di una notte nel bosco ed abbiamo il solito grande poema epico di Mann.

 

  • colore: l'antracite dei mitra, degli impermeabili, dei cappelli, degli anni '30 in America 

 

  • icona: lo schermo cinematografico come passaggio tra il temporale e l'eterno

 

  • associazione: il Dillinger mito moderno che diviene titolo di un grande film di Ferreri: "Dillinger è morto"

 

 

 

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati